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OBIEZIONE ATTIVA 0-16 ANNI: INDICAZIONI PRATICHE E SUPPORTI DOCUMENTALI

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PREMESSA

Quando Avviare l'Obiezione di Coscienza?

L’avvio dell’obiezione di coscienza si colloca normalmente nel momento in cui riceviamo l’invito alla vaccinazione (dall’Azienda Sanitaria o dall’istituto pubblico o privato di riferimento). Nel caso dei neonati l’invito giunge solitamente a breve distanza dalla nascita, entro i due mesi.

L'obiezione di coscienza proposta da Comilva viene definita “attiva” proprio per indicare l’atteggiamento proattivo che la persona (o i genitori) adottano: è implicito, quindi, l’invito ad intraprendere fin da subito questa azione.

Per chi, in passato, non avesse intrapreso questo percorso o avesse semplicemente evitato di rispondere agli inviti (soprattutto nel caso delle vaccinazioni pediatriche) va sottolineato che l’obiezione attiva è sempre praticabile, opportuna e necessaria, anche a distanza di tempo.

Come Rapportarsi con l'Azienda Sanitaria

Tutte le comunicazioni con l’azienda sanitaria e gli interlocutori coinvolti devono essere formalizzate e documentate: pertanto va sempre utilizzata la forma scritta e tracciabile (PEC o raccomandata con ricevuta di ritorno). Telefonate, sms o altre comunicazioni non tracciabili, anche da parte dell'azienda, devono essere sempre annotate come evento ma non hanno un valore effettivo nel percorso di obiezione. Il percorso comprende almeno un colloquio informativo: anche questo evento sarà sempre formalizzato con un resoconto scritto da inviare all'azienda sanitaria. L’obiettivo è ottenere evidenza documentale di tutti gli scambi avvenuti, le domande poste, i riscontri ricevuti e quelli mancanti.

IL PRIMO PASSO: CHIEDERE INFORMAZIONI E UN APPUNTAMENTO PER IL COLLOQUIO INFORMATIVO

Che sia a fronte dell'invito alla vaccinazione o per la verifica dello stato vaccinale, è sempre opportuno prendere l'iniziativa di richiedere un colloquio informativo (atteggiamento proattivo).

Le aziende sanitarie, generalmente, in base al calendario vaccinale previsto per la fascia di età del soggetto interessato, inviano al vaccinando una lettera di prenotazione della/e vaccinazione/i previste, fissando giorno e orario della somministrazione. Tale lettera di invito non è standardizzata (ogni azienda adotta un suo modello) e possiamo trovarci di fronte ad almeno due situazioni tipo:

  1. RICEVIAMO UN INVITO GENERICO per l’effettuazione delle vaccinazioni previste dall’attuale legge in vigore;
  2. RICEVIAMO UN INVITO STRUTTURATO, nel quale, oltre all’invito generico vengono indicate anche le modalità con cui si svolgerà il colloquio informativo, ponendo limiti di tempo e definendo anche i contenuti del colloquio stesso (in genere l'elencazione delle vaccinazioni obbligatorie, l’acquisizione di eventuale documentazione clinica e dell’adesione o del dissenso). Possono essere indicati anche limiti nel cambio della data di appuntamento o del numero di colloqui disponibili. In questi casi viene anche specificato che dovrà essere redatto un verbale e che questo dovrà essere sottoscritto dai genitori.

Questi inviti, per la maggior parte, sono accompagnati da un elenco di riferimenti informativi che nelle intenzioni del mittente costituirebbero fonti di informazione utili per la famiglia (siti internet per lo più istituzionali e in ogni caso orientati a promuovere le vaccinazioni), presumendo, finanche, di poter assolvere in tal modo all’obbligo di informazione esauriente in capo alla azienda sanitaria.

È evidente che per ogni vaccinazione (incluse le obbligatorie) è lecito pretendere di poter ricevere una informazione adeguata e personalizzata allo scopo di poter raccogliere quanti più elementi possibili per contemperare rischi e benefici del trattamento sanitario proposto.

Il diritto al colloquio

Il diritto al colloquio è contemplato anche dall’art. 1, comma 4, della L.119/17:

“In caso di mancata osservanza dell’obbligo vaccinale di cui al presente articolo, i genitori esercenti la responsabilità genitoriale, i tutori o i soggetti affidatari sono convocati dall’azienda sanitaria locale territorialmente competente per un colloquio al fine di fornire ulteriori informazioni sulle vaccinazioni e di sollecitarne l’effettuazione”.

La dicitura "ulteriori informazioni", anche alla luce della giurisprudenza del TAR Piemonte, ha portato a ritenere che detto colloquio sia invero già inserito nella fase prodromica all’emanazione della sanzione e non possa quindi coincidere con il colloquio informativo a cui si ha diritto in fase di raccolta del consenso informato.

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Se desiderate disporre di un facsimile per la richiesta del colloquio informativo, da utilizzare in base alle diverse circostanze, mettetevi in contatto con il referente della vostra regione.
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IL SECONDO PASSO: LO SVILUPPO DELL’OBIEZIONE ATTIVA

Arrivato il momento del colloquio ci saremo preparati adeguatamente, tenendo ben presente alcuni punti fermi che andiamo ad esporre di seguito. Teniamo presente che non siamo chiamati a sostenere un esame sulle nostre conoscenze medico/scientifiche né dobbiamo porci l’obiettivo di dimostrare di “avere ragione” su una verità assoluta o di “convincere” il nostro interlocutore di alcunché: ad essere sotto esame è la pratica vaccinale per nostro figlio e la valutazione del rapporto costo/beneficio per lui.

Molto difficilmente il colloquio sarà impostato sulla personalizzazione del trattamento o sull'anamnesi del vaccinando e della sua famiglia, ma questo è ciò a cui noi dobbiamo puntare.

Impegniamoci a gestire la situazione con consapevolezza e intelligenza, scevri da pregiudizi e nella massima serenità.

Il bambino al centro

A partire da un’attenta analisi dello stato di salute e dell’anamnesi familiare di nostro figlio, andremo a chiedere garanzie sulle vaccinazioni proposte specificatamente per il nostro bambino, presentando eventuali referti ed evidenze sulla sua salute e su quella dei familiari stretti (patologie familiari, allergie e quant’altro possa rappresentare un fattore di rischio ovvero il perfetto stato di salute del bambino, comunque degno di essere mantenuto) ed esporremo ai nostri interlocutori tutte le osservazioni che riterremo utili sulle criticità generali e particolari delle vaccinazioni alla luce del calendario vaccinale proposto (troverete di seguito le informazioni utili).

È fondamentale personalizzare il più possibile il colloquio, centrandolo sulla persona (o minore) interessata.

Il principio-guida sarà la valutazione del rischio 

Tutto verte a configurare un quadro di insieme che possa far emergere i rischi connessi alla vaccinazione di quel singolo INDIVIDUO, in sostanza quello che troviamo ben espresso nella Comunicazione della Commissione sul principio di precauzione http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=COM:2000:0001:FIN e che viene definito come il percorso strutturale dell’analisi del rischio, basato su tre elementi:

  • La valutazione del rischio,
  • La scelta della strategia di gestione del rischio e
  • La comunicazione del rischio

Sempre da questo documento apprendiamo che: “La valutazione dei rischi comprende quattro componenti:

  • L’identificazione del pericolo,
  • La caratterizzazione del pericolo,
  • La valutazione dell’esposizione e
  • La caratterizzazione del rischio.

I limiti della conoscenza scientifica possono influenzare ciascuna di queste componenti, e quindi anche il livello generale d’incertezza e le basi delle future azioni protettive o preventive.

È quindi opportuno cercare di completare le quattro fasi sopra descritte prima di adottare decisioni: ecco che la nostra ricerca di informazione si propone proprio questo: informazioni chiare, comprensibili, complete e affidabili per una corretta valutazione del rischio connesso alla vaccinazione.

I doveri dell’azienda sanitaria: l’anamnesi e gli accertamenti preventivi

Gli OBBLIGHI INFORMATIVI, di confronto ed approfondimento, di esame del materiale e della documentazione scientifica, statistica e sanitaria disponibile, già richiamati da tutte le norme sui trattamenti sanitari in generale e sulle vaccinazioni in particolare, sono OBBLIGATORI ed IMMANCABILI.

Pretendere INFORMAZIONI, GARANZIE ed una ANAMNESI accurata è quindi un DIRITTO: formalizzare questa richiesta rappresenta una prima TUTELA per la famiglia di fronte ad uno schema arbitrario impostato dalle direzioni sanitarie regionali e dal ministero.

L’art. 7 della Legge 210/92 (legge che ha istituito un indennizzo in favore di tutti quei cittadini che sono stati danneggiati in modo irreversibile da vaccinazioni) prescrive che:

  1. “Ai fini della prevenzione delle complicanze causate da vaccinazioni, le unità sanitarie locali predispongono e attuano, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, progetti di informazione rivolti alla popolazione e in particolare (…) alle persone da vaccinare e alle persone a contatto.
  2. I progetti di cui al comma 1 assicurano una corretta informazione sull'uso dei vaccini, sui possibili rischi e complicanze, sui metodi di prevenzione (…).
  3. Le regioni, attraverso le unità sanitarie locali, curano la raccolta dei dati conoscitivi sulle complicanze da vaccino, anche al fine di adeguare a tali dati i progetti di informazione e i metodi di prevenzione”.

Successivamente, la sentenza n. 258/94 della Corte Costituzionale ha richiamato l'attenzione del legislatore sull’argomento, raccomandando che siano individuati e prescritti in termini normativi, “specifici e puntuali accertamenti preventivi idonei a prevedere ed a prevenire i possibili rischi di complicanze”.

Da ciò emerge chiara la consapevolezza che è LEGITTIMO e IMPRESCINDIBILE ricevere un’informazione completa ed esaustiva, che comprenda anche i possibili rischi connessi alla vaccinazione, ed al contempo ottenere l’effettuazione di un’anamnesi circostanziata e una valutazione medica, basata sulla clinica (in particolare del piccolo paziente) e sulla storia familiare, che si avvalga di eventuali doverosi accertamenti preventivi atti a escludere/limitare le possibili complicanze.

Non è possibile stabilire aprioristicamente quando e come l’informazione data sia esaustiva e le garanzie ricevute sufficienti e possa quindi ritenersi conclusa la fase interlocutoria, perché ogni caso può e deve essere considerato a sé stante. Non va pertanto presa in considerazione l’adesione a proposte atte a concludere l’iter informativo “perché sufficientemente informati”, se questo non corrisponde al nostro sentire.

A ulteriore supporto per la gestione del colloquio, la preparazione, lo studio delle argomentazioni e altri suggerimenti utili, vi invitiamo a consultare la sezione dedicata: https://www.comilva.org/fai-valere-le-tue-ragioni/la-gestione-del-colloquio

 

IL TERZO PASSO: REDAZIONE DELLA LETTERA DI OBIEZIONE – FACCIAMO EMERGERE LE NOSTRE RAGIONI

L’obiezione di Coscienza: Superare l'Ideologia Vaccinale

La prima consapevolezza che tutti abbiamo è che la scienza e la medicina sono al nostro servizio per dare risposte alle nostre domande. La premessa a tutte le domande siamo noi stessi, i nostri figli, la nostra vita. Ognuno ha una propria storia personale, ognuno di noi è un individuo unico e quindi non può esistere un trattamento UNIVOCO per tutti come si vuol far credere con la pratica vaccinale di massa.

La storia delle vaccinazioni è piuttosto recente, caratterizzata da aspetti molto controversi fin dalle sue origini, alla fine del 1700.

Ci dobbiamo confrontare col “paradigma vaccinale” e lo possiamo fare soltanto con una ferrea sistematicità uguale e contraria a quella impiegata da chi tale paradigma l’ha creato. Occorre far emergere con evidenza tutte le incongruenze di ciò che viene posto alla base della raccomandazione (obbligo) alla vaccinazione di massa, rilevare le carenze nell’esecuzione di un trattamento medico che dovrebbe comportare ragionevole cautela, esaminare le numerose criticità sui componenti vaccinali e i meccanismi d’azione/interazione di tali farmaci: tutto ciò a partire dalle doverose considerazioni di partenza sul nostro stato di salute (ovvero su quello del nostro bambino) e delle possibili reazioni avverse alla somministrazione del vaccino. Il paradigma vaccinale verrà così smontato con l'esame delle critiità che il nostro caso presenta, sempre con l'ausilio del materiale informativo che avete a disposizione.

Nell’obiezione attiva sostituiamo tutto ciò che desideriamo trasformare in ciò che vogliamo realizzare: dalla propaganda ai contenuti, dalla massificazione all’individualizzazione, dalla morale all’etica, dalle linee guida alla centralità del paziente.

 

ELEMENTI FONDAMENTALI 

La Base di Partenza: Conoscere le Possibili Criticità

È innegabile che sulla questione vaccinale gravino numerose criticità riferibili sia allo specifico preparato vaccinale sia alla profilassi farmacologica in generale. 
Vi proponiamo una traccia di riferimento:

ELEMENTI FONDAMENTALI: Criticità Profilassi Vaccinale

Potremo approfondire questi argomenti (ovvero quelli più pertinenti al nostro caso o di nostro maggiore interesse) per sviluppare contenuti utilizzabili ai fini dell'obiezione attiva.

Allo scopo mettiamo a disposizione materiale di approfondimento per agevolarvi nella redazione dei documenti necessari a presentare in modo strutturato ed esaustivo la vostra posizione in ogni sede.

Conoscere i Farmaci e le Possibili Criticità che Presentano
Approfondire gli Argomenti di Interesse

Per i vaccini proposti nel Piano Nazionale Vaccini, a partire dai documenti pubblici quali il Foglietto Illustrativo (o FI) e, ancor meglio, il Riassunto delle Caratteristiche di Prodotto (o RCP o cosiddetta scheda tecnica), possiamo ESAMINARE le CRITICITÀ attraverso una lettura appunto CRITICA delle caratteristiche dichiarate dal titolare della licenza al commercio e pubblicate dall'Ente Regolatore.
Può essere importante, inoltre, approfondire alcuni aspetti generali, che sebbene non afferiscano propriamente al caso specifico, permettono di arricchire le nostre argomentazioni. 

Nel Materiale di Approfondimento, in particolare, potrete trovare:

  • l’elenco dei principali vaccini in uso e il link per consultare RCP e FI. Se non trovate il farmaco che vi interessa, potete sempre consultare la banca dati all’indirizzo  https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/bancadatifarmaci
  • una “scheda di criticità” di alcuni vaccini, che, a partire dai dati pubblici forniti dal titolare della licenza, analizza in dettaglio le possibili criticità del farmaco e in particolare quelle connesse ai componenti dichiarati.
  • "monografie" su argomenti ed elementi che entrano in gioco nella valutazione del rapporto rischio e beneficio, quali la farmacovigilanza (la valutazione del rischio è direttamente connessa a frequenza e gravità delle reazioni avverse), il problema dell’alluminio adiuvante, le criticità del calendario vaccinale nel suo insieme, ecc.

ELEMENTI FONDAMENTALI: Schede di Criticità e Monografie

I Suggerimenti su come Comporre la Lettera di Obiezione

Lo schema tipo di una lettera di obiezione potrà essere descritto (alcune parti potranno essere ricavate anche da precedenti comunicazioni o riassunte da verbali o trascrizioni di un colloquio se disponibili) pensando ad una sequenza ordinata di eventi e argomenti in grado di rappresentare tutte le nostre ragioni, alla luce di una precisa cronologia dei fatti.

APPROFONDIMENTO: Una Lettera o più Lettere?

Pensando di agevolare l’utilizzo del materiale che mettiamo a disposizione e per coniugarlo al meglio alla situazione personale di ciascuno, abbiamo suddiviso il corpo della lettera in questo modo:

  1. Sezione A. L’anamnesi familiare e la storia del soggetto interessato (il bambino, il ragazzo, l’adulto ...) rappresentano l’elemento specifico alla base delle motivazioni dell'obiezione di coscienza.

    Richiamare, in breve, le questioni fondamentali collegate all’anamnesi familiare (se ci sono state tra i familiari reazioni avverse a vaccini o malattie del sistema immunitario) e del soggetto interessato (se ci sono state patologie o reazioni avverse, possibilmente documentate, ma anche se al contrario ha finora goduto di ottima salute). E’ la parte in cui si descrivono anche le motivazioni che ci spingono a voler approfondire l’argomento prima di procedere o proseguire con la profilassi vaccinale.

  2. Sezione B. I riferimenti documentali. Aggiungeremo quindi eventuali riferimenti alle comunicazioni intercorse con l’azienda sanitaria o con i medici di riferimento (es. pediatri).
    Inviti, scritti inerenti al caso, colloqui, … tutto documentato in ordine cronologico e allegato (riportando in calce al documento l’elenco degli allegati di riferimento).

  3. Sezione C. A questo punto andremo a presentare alcune considerazioni generali riguardo al calendario vaccinale, tempistiche e farmaci 

  4. Sezione D. Fatta la debita valutazione sulla proposta vaccinale ricevuta, andremo ad inserire le parti relative alla criticità dei vaccini. Per semplicità indicheremo i documenti da utilizzare con la sigla D1, D2, ecc., con riferimento allo specifico vaccino o al vaccino combinato.
    L’inserimento di queste schede va fatto con attenzione, leggendo bene le condizioni che sottendono ad ogni periodo: ad esempio nel caso dell’INFANRIX HEXA troverete nel testo delle introduzioni in corsivo rosso che vi guideranno nella selezione delle parti da inserire. Dovete fare attenzione a casi particolari (ad es. se il bambino ha un’età superiore ai 36 mesi il vaccino è off-label), se il vaccino è proposto in combinazione con altri come il PRIORIX e così via … se avete difficoltà potete chiedere assistenza utilizzando i canali di comunicazione disponibili con l’associazione.

  5. Sezione E,F,G,H. La raccolta delle “Monografie” che potete trovare  nell’approfondimento rappresentano argomentazioni di carattere GENERALE: sebbene non siano afferenti al caso specifico (la trattazione principale), danno un contributo importante nella definizione del contesto medico-scientifico in cui si colloca il “ragionevole dubbio” posto da chi è chiamato all’appuntamento vaccinale, sia a livello personale che nell’esercizio della responsabilità genitoriale. Rappresentano ulteriori “Sezioni” della lettera di obiezione che potremo comporre utilizzando i testi messi a disposizione.

    Attenzione: utilizziamo questa parte senza avere la pretesa di fare trattati di medicina ed epidemiologia, usiamo sempre una esposizione che evidenzi, con un linguaggio semplice e diretto, le problematiche su cui basiamo la nostra valutazione del rischio.

  6. Sezione I. Una volta completata questa parte si va verso la chiusura del documento: la chiusura sarà impostata nel richiamare l’attenzione sui temi centrali esposti, sempre centrati sul nostro caso particolare. Ciò che metterà in evidenza non sarà tanto quello che potrebbe essere percepito solo come un “rifiuto della vaccinazione o una esitazione vaccinale” ma piuttosto il rischio di un salto nel buio.

  7. Sezione J. Seguirà sempre l’elenco degli allegati che accompagneranno il documento principale.
     

Proponiamo di seguito due schemi riepilogativi di quanto sopra trattato.

ELEMENTI

 

schema compositivo