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COME UN VACCINO HA CAMBIATO PER SEMPRE LA VITA DI MIA FIGLIA

Vorrei raccontarvi la mia storia.

Una storia fatta di tanta sofferenza, ma che alla fine mi ha riconosciuto una triste vittoria.

Mia figlia R., nata sanissima, ha avuto uno sviluppo normalissimo, anzi un po’ più veloce della sua età. A 5 mesi stava seduta da sola senza sostegno e passava senza esitazione gli oggetti da una mano all’altra. A 7 mesi le prime parole e ricordo benissimo i travasi di acqua da bicchiere a bicchiere mentre a 11 mesi camminava già da sola con sicurezza.

Ho sempre pensato che la pratica vaccinale fosse un atto necessario a proteggerla e, quindi, senza esitazione, non appena giunta la lettera di convocazione e senza neppure parlarne con la pediatra, mi sono recata al consultorio a vaccinarla. Ho scelto la massima copertura con il minimo delle punture: un bell’esavalente Infarix Hexa.

La prima dose all’età di 2 mesi e mezzo non ebbe reazioni importanti. Certo, non avevo collegato alla vaccinazione i suoi difficilissimi problemi intestinali, la sua bruttissima dermatite atopica, la qualità del sonno che era diventato assente.

La seconda dose, affrontata con una terapia omeopatica preparatoria e post vaccinale, le fu somministrata all’età di 4 mesi e mezzo. Dopo 2 ore la bimba iniziò a piangere in modo continuo e disperato per ben 2 giorni.

La pediatra mi disse immediatamente che si trattava di una reazione avversa al vaccino ed oltre a somministrare farmaci per poter porre rimedio al danno, mi consigliò di sospendere le vaccinazioni. Non collegai il fatto che ogni volta che portavo la bimba alla visita di controllo dal pediatra due giorni dopo stava male e che ogni volta che qualcuno le si avvicinava con il raffreddore, il giorno dopo lo aveva anche lei ed era un’escalation di tosse, bronchite e otite con febbre alta. Le si erano abbassate le difese immunitarie e non avevo collegato. La pensavo cagionevole. Iniziarono fortissime intolleranze alimentari che la portavano ad avere una fastidiosissima dermatite atopica e a vomitare per intere giornate.

Più avanti, riaffrontai con il medico il tema vaccini e mi mise davanti a tre possibilità: sospendere le vaccinazioni, effettuare la terza dose per poter terminare la copertura, ormai iniziata, in ambiente protetto, tipo ospedale Mayer o di rimandare il più possibile nel tempo, in modo da poter ristabilire al meglio la bimba.

Non conoscevo le reazioni avverse ai vaccini, non pensavo potessero essere così distruttive e, mia colpa, non pensai nemmeno di informarmi.

Così, a pochi giorni dal compimento del suo secondo anno, decisi che era giunta l’ora di effettuare la terza dose di esavalente. Ne parlai con la pediatra, che mi prescrisse una cura omeopatica più appropriata pre e post vaccinazione. La bimba stava benissimo.

Andai al consultorio, parlai con il medico vaccinatore che mi rassicurò dicendomi che , a suo avviso, quanto accaduto la volta precedente non era determinante e che mi avrebbe tenuto in sala d’attesa per un’oretta. E così fu.

Tuttavia, quando arrivai a casa, dopo 2 ore esatte, proprio come la volta precedente, la bimba iniziò a piangere disperatamente. Le sue gambe non si muovevano più e non riusciva a stare in piedi. La febbre si alzò rapidamente ed iniziò ad avere forti tremori. Non rispondeva più, urlava soltanto. Le braccia si muovevano ma senza senso. Telefonai alla pediatra e le riferii tutto. Purtroppo era in ferie; cio’ nonostante, mi seguì scrupolosamente per telefono.

Dopo una decina di giorni mia figlia iniziò a rifare i primi passi ma come una bambina di un anno. Quando, prima, già correva. Aveva perso la completa coordinazione delle gambe e delle braccia. Non si trovava più la bocca quando mangiava e l’acqua le usciva dalla bocca quando beveva, ogni cosa che cercava di prendere le cadeva dalle mani. Non scese più le scale, riusciva solo a salirle e smise di correre fino all’età di 8 anni.

Non potevamo più giocare a nascondino perché non rispondeva più al suo nome, cadeva spesso senza cercare di ripararsi e non piangeva più. La notte non dormiva più di 3 ore filate, rimanendo sveglia parecchie ore tra un sonnellino e l’altro.

Ricordo ancora quando si rovesciò sul petto il pentolino di acqua bollente pronto per la camomilla: venne in bagno e mi disse “mamma mi sono bagnata”. L’acqua bollente le procurò un’ustione profonda ed estesa senza che lei avvertisse il benchè minimo dolore.

R. oggi ha 16 anni. Continua ad essere scoordinata nei movimenti, ha una certificazione per DSA, lievi disturbi nel linguaggio e disturbi di memorizzazione. Le cose più semplici per lei sono ostacoli, le amicizie sono molto difficoltose ed inesistenti poiché viene isolata, lo studio e la scuola sono un vero disastro. Nello sport, tra mille difficoltà, non riesce a rimanere al passo con i suoi compagni. E le sue problematiche sono molto evidenti. E’ seguitissima poiché da sola non è in grado di studiare, pur avendo seguito per anni una terapia dalla logopedista. È in cura da un osteopata.

Questa legge, per cui lei risulta ancora vaccinabile, mi ha fatto sprofondare in un incubo.

Ho indossato, nelle varie manifestazioni italiane, la maglietta con la libertà di scelta, ma il mio è un no secco ai vaccini, se non in casi di VERA urgenza sanitaria nazionale, da valutare al momento.

Qualche giorno fa ho accompagnato una mia cara amica al colloquio presso l’ambulatorio di profilassi vaccinale e ne ho approfittato per chiedere un appuntamento per discutere la posizione di R.
Il medico ha aperto la cartella di mia figlia e lì ha potuto leggere a fianco al suo nome: grave reazione avversa.

La sua pediatra, all’epoca, segnalò la reazione e in data 6/11/2004 e scrisse un certificato che recava così: “Certifico che la bimba R.F. in seguito a gravi reazioni post vaccinali necessita di esonero permanente da tutte le vaccinazioni”.

Sapevo della segnalazione di reazione avversa, ne ero venuta a conoscenza per caso nel 2013, ma ero completamente all’oscuro dell’esistenza di questo certificato.

Il medico dell’Asl mi ha così rilasciato un documento che riporta “esonerata da vaccinazioni successive”, con indicata la data del certificato che rilasciò a suo tempo la pediatra.
Il giorno dopo mi sono recata all’ufficio vaccinazioni del mio comune e, solo dopo insistenti richieste, sono riuscita a ottenere copia di questo certificato.

Un turbine di sentimenti mi hanno pervaso: gioia, tristezza, rimorso, rabbia e ora ,ancora di più, la voglia di lottare per la libertà di scelta.

Io ce l’ho fatta per R.! Per me non è una vittoria, ma è la conferma di una sconfitta dovuta alla mia ingenuità, alla mia fiducia senza riserve verso questa medicina ormai compromessa e venduta alle case farmaceutiche. Mi sento veramente in colpa nei suoi confronti. Le ho rovinato la vita, anche se ho cercato in tutti i modi di aiutarla a riacquistare tutto ciò che i vaccini le hanno rubato. Non sarà mai perfetta come lo era prima della terza dose di esavalente, ma ottenere il foglio di esonero mi ha reso un po’ di giustizia.

Ora devo sistemare la posizione di mio figlio più piccolo e continuare a lottare insieme a tutti voi per riappropriarci di un nostro fondamentale diritto: la nostra libertà di scelta!

B., una mamma di Libera Scelta Liguria