La storia di Comilva
e di un movimento per la libertà di scelta vaccinale
COMILVA (Coordinamento del Movimento Italiano per la Libertà di Vaccinazione) nasce ufficialmente il 10 luglio ‘93 a Brescia aggregando personalità ed esperienze della ALV (Associazione per la Libertà delle Vaccinazioni e per il Risarcimento delle Vittime da Vaccino) e si articola da subito su una base federale. Il movimento che si batte contro le leggi dell’obbligo nasce molti anni prima e raccoglie inizialmente le esperienze di singoli individui e famiglie che sono stati i precursori di quella che oggi si presenta come una costellazione di gruppi ed associazioni diffusa su tutto il territorio nazionale. Tra le personalità di spicco ricordiamo il compianto Giorgio Tremante e la sua famiglia, un emblema delle famiglie colpite da lutti e infermità causate dalle vaccinazioni, ma anche a medici coraggiosi e intellettualmente onesti come il dott. Dario Miedico di Medicina Democratica.
COMILVA è stato in quel momento un centro di aggregazione di molte realtà che hanno cercato una forma di integrazione e coordinamento. Visioni troppo spesso divergenti e personalismi esasperati hanno purtroppo minato costantemente questo progetto unitario e hanno portato nel tempo a dolorose divisioni. Ciò nonostante, la buona volontà e la determinazione di molte persone hanno permesso che questa idea potesse avanzare fino ad oggi.
Altre organizzazioni ed esperienze importanti si sono sviluppate dagli anni ’90 all’alba della famigerata Legge Lorenzin (119/2017): Carta 2000, I.I.F.U.K., ALISTER, CORVELVA, CONDAV, Universo Bambino, AMEV, AURET, Vaccinare Informati, e molti altri ancora. Dal 2017 inizia un capitolo nuovo per l’obbligatorietà vaccinale, il cui scenario evolve drasticamente dal 2020, coinvolgendo un’ampissima fetta della popolazione. Ripercorriamo insieme le tappe fondamentali di questa esperienza.
1981
Sale alla ribalta della cronaca italiana la prima grande polemica sulle vaccinazioni che coinvolge la famiglia Tremante. Dopo la morte del primo figlio Marco, avvenuta nel 1971 a soli sei anni e dopo una lunga sofferenza, la nascita di due gemelli, Alberto ed Andrea sembrava poter lenire quell’immenso dolore ma, dopo la somministrazione dei vaccini obbligatori, anche per loro si ripresenta lo stesso dramma.
Andrea muore a 4 anni nel 1980: Alberto rimane cerebrolese e continua ancora oggi la sua battaglia circondato dall’affetto della famiglia. I genitori avevano chiesto, inutilmente, l’esonero dalle vaccinazioni. Quattordici anni dopo la famiglia riceverà il riconoscimento della responsabilità e l’indennizzo ministeriale ma non il risarcimento del danno. Nessuno potrà mai restituire le vite di Marco e Andrea né una vita dignitosa ad Alberto e a tutta la famiglia Tremante.
1985
Nasce a Milano la prima associazione: con l’appoggio legale, scientifico e logistico di Medicina Democratica, che incarica l’instancabile dott. Dario Miedico di coordinarne i lavori. È la Lega per la Libertà delle Vaccinazioni, di cui Giorgio Tremante è il primo Presidente.
1988
Appaiono sui giornali le prime polemiche per il rifiuto della vaccinazione da parte dei genitori e la conseguente messa in discussione dell’accesso a scuola.
1989
L’on. Franca Bassi (dei Verdi) elabora e presenta con altri parlamentari la prima proposta di legge per l’obiezione di coscienza alle vaccinazioni, che solo questo gruppo ripresenterà ad ogni legislatura, pur con successive modifiche.
1990
Il 22 giugno 1990 la Corte Costituzionale, con la sentenza 307 (https://www.cortecostituzionale.it/actionSchedaPronuncia.do?anno=1990&numero=307#:~:text=Dichiara%20l'illegittimit%C3%A0%20costituzionale%20della,ipotesi%20di%20cui%20all'art. nel giudizio di legittimità costituzionale degli artt. 1, 2 e 3 della legge 4 febbraio 1966, n. 51, “Obbligatorietà della vaccinazione antipoliomielitica”, promosso con ordinanza emessa il 23 febbraio 1989 dal Tribunale di Milano nel procedimento civile vertente tra Iside Oprandi e il Ministero della Sanità: la Oprandi conveniva innanzi al Tribunale di Milano il Ministero della Sanità per ottenere il risarcimento del danno derivatole da poliomielite contratta per contatto con il figlio Davide, sottoposto a vaccinazione obbligatoria antipoliomielitica, lamentando che gli organi sanitari, in tale occasione, non l'avevano messa al corrente del pericolo né istruita su particolari cautele da osservare nel contatto con feci e muco del bambino vaccinato, da lei personalmente accudito) dichiara:
l'illegittimità costituzionale della legge 4 febbraio 1966, n. 51 (Dichiara Obbligatorietà della vaccinazione antipoliomielitica) nella parte in cui non prevede, a carico dello Stato, un'equa indennità per il caso di danno derivante, al di fuori dell'ipotesi di cui all'art. 2043 c.c., da contagio o da altra apprezzabile malattia causalmente riconducibile alla vaccinazione obbligatoria antipoliomielitica, riportato dal bambino vaccinato o da altro soggetto a causa dell'assistenza personale diretta prestata al primo.
È la premessa sostanziale per l’approvazione successiva della Legge 210/92, pur rimarcando il concetto del bilanciamento dei valori chiamati in causa dall’art. 32 della Costituzione (in relazione alle stesse ragioni di solidarietà nei rapporti fra ciascuno e la collettività, che legittimano l'imposizione del trattamento sanitario)
Il 18 novembre 1990, Giorgio Tremante fonda a Verona l’ALV Associazione per la Libertà delle Vaccinazioni e per il Risarcimento delle Vittime da Vaccino, che poi lo stesso Tremante scioglierà nel marzo’92 per diventare poi Presidente del COMILVA dall’aprile ‘96 all’aprile ’97.
Nello stesso anno (il 10 settembre) viene fondata sotto l’egida dell’ONU la CVI (Children Vaccine Initiative, una iniziativa globale per la vaccinazione dei bambini in tutto il mondo) con lo scopo di “immunizzare quanti più bambini possibile per quante più malattie possibile” con campagne vaccinali mirate. Sponsor principali di questa iniziativa erano la Banca Mondiale, la Fondazione Rockefeller, l’OMS e l’UNICEF (United Nastion’s Children’s Fund). I partecipanti all’iniziativa concludevano così la presentazione del progetto: “una nuova era dell’oro nello sviluppo dei vaccini è a portata di mano e le nuove tecnologie offriranno presto ulteriori avanzamenti”
1991
Il 27 maggio 1991, con la legge 165 si istituisce l’obbligo dell’antiepatite B, legge voluta dall’allora Ministro della Sanità Francesco De Lorenzo, coinvolto nello scandalo di Tangentopoli: fu condannato in via definitiva a 5 anni, 4 mesi e 10 giorni di reclusione con l’accusa di associazione per delinquere e corruzione finalizzata al finanziamento illecito ai partiti. Suo degno compare fu il dott. Duilio Poggiolini, direttore generale del servizio farmaceutico nazionale del Ministero della Sanità, coinvolto nell’inchiesta Mani Pulite nell’ambito dello scandalo Tangentopoli, membro della loggia massonica P2. Implicato nello scandalo per le infezioni HIV ed epatite C dovute a trasfusioni da sangue infetto sempre nello stesso periodo, il Ministro De Lorenzo fu perseguito con procedimento penale per avere percepito dalla casa farmaceutica produttrice del vaccino anti-epatite B, l’allora SmithKline Beecham, una “tangente” 650.000.000 (seicentocinquanta milioni) di lire, procedimento definito con patteggiamento da parte dell’imputato.
1992
L’attività associativa si intensifica. Tra lo scioglimento dell’ALV nel marzo’92 e la costituzione del COMILVA nel luglio’93 ci sono vari tentativi di ricostruire un’associazione nazionale che si appoggi a Carta 2000 di Bologna.
Dopo un lunghissimo iter durato due legislature, il 25 febbraio 1992: La legge 210 riconosce il danno da vaccinazione e regolamenta gli indennizzi (vergognosamente miseri in Italia) a beneficio dele persone danneggiate, indennizzi già previsti nella maggior parte dei paesi occidentali.
Protagonista di questo successo è stato senza dubbio Giorgio Tremante. Si tratta della pietra miliare dell’obiezione di coscienza nel nostro paese, poiché, tra l’altro, all’Articolo 7 vengono stabiliti specifici obblighi in capo alle aziende sanitarie in riferimento alle somministrazioni dei vaccini, in attuazione del principio di precauzione e del consenso informato.
Nel frattempo, assistiamo a vari tentativi di “mostrare i muscoli” da parte delle autorità sanitarie e di tutto l’apparato di potere sociale e giuridico: richiamandosi alla logica del TSO vengono “messi in campo” i Carabinieri e si tentano le vaccinazioni coatte, in particolare in Veneto. A Mussolente (VI), il 13 agosto 1992, assistiamo al primo arresto e alla vaccinazione coatta di due bambini. Nello stesso giorno, a Casoni (VI), vengono vaccinati in presenza delle forze dell’ordine, due bambini di un’altra famiglia. Sempre a Casoni (VI), il 10 giugno 1993, uno dei bambini viene rivaccinato, sempre in presenza dei Carabinieri. Seguono, sempre in Veneto, altre vaccinazioni coatte.
A Bolzano e a Merano, 18 marzo 1992, gli obiettori locali organizzano un pubblico dibattito tra il medico tedesco Gerhard Buchwald e alcuni medici dell’USL. A Bressanone, nel marzo 1992, nasce I.I.F.U.K. Comitato per la Libertà delle Vaccinazioni dell’Alto Adige. Lo stesso gruppo raccoglie a Bolzano nell’aprile 1992, 3.184 firme per la libertà di vaccinazione. A Venezia, il 19 settembre del 1992, Il CORVELVA, Coordinamento Veneto per la Libertà di Vaccinazione reagisce agli arresti del’92 organizzando un corteo di protesta. Il 28 novembre del 1992, presenta all’Assessore Regionale alla Sanità 6.000 firme per la libertà di vaccinazione.
1993
A Roma, marzo 1993, il Ministro della Sanità Garavaglia riceve una delegazione di I.I.F.U.K. A Bolzano, 29 maggio 1993, Il gruppo altoatesino organizza una marcia per la libertà di vaccinazione, con la partecipazione di 700 persone.
Il 29 marzo 1993, il Tribunale dei Minori di Venezia sentenzia con Decreto 1177/92 che la IV° dose DT non è obbligatoria. In occasione di un meeting organizzato dal CORVELA a Venezia, il prof. Bruno Fedi, primario anatomopatologo, indica alcune cifre sul fenomeno dell’obiezione in Italia, dove si stima ci siano almeno 250.000 obiettori potenziali.
Inizia da questo momento in poi l’attività pubblica di COMILVA. Le varie associazioni locali continuano a mantenere la loro identità ma operano in un unico coordinamento, quello del COMILVA appunto, e si moltiplicano le iniziative, con incontri, dibattiti, convegni e cortei nelle maggiori città italiane.
1994
7 gennaio 1994, il Governo, grazie al Ministro Garavaglia, emette il primo decreto-legge dove si stabilisce che l’esonero vaccinale viene deciso autonomamente dal medico specialista, oltre all’impossibilità della vaccinazione con l’uso della forza. Nell’estate il decreto decade ma garantisce in qualche modo l’accesso scolastico anche per gli anni successivi per coloro che avevano ottenuto questa certificazione, pur sempre con l’opposizione delle varie aziende sanitarie.
Il 23 giugno 1994, la Corte Costituzionale stabilisce la necessità di istituire dei test preventivi alle vaccinazioni, atti a identificare i soggetti a rischio. Nello stesso giorno una delegazione del COMILVA e I.I.F.U.K. dell’Alto Adige incontra la Senatrice Alberti Casellati (neoeletta nelle file di Forza Italia), Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, insieme ai responsabili delle segreterie dei Sottosegretari alla Sanità. Il 20 luglio ci sono altri incontri con la dott.sa Di Gennaro, Consigliere del Ministro della Sanità e Direttore del Settore Internazionale e con il dott. Squarcione, capo del servizio vaccinazioni del Ministero.
Il 9 settembre 1994, il Ministro della Sanità Costa rende noto che un disegno di legge approvato dal Governo prevede l’impossibilità di vaccinare con la forza ma conferma che solo le aziende sanitarie hanno la potestà di decidere sugli esoneri. Non ci sarà un seguito. Nel frattempo, aumenta la bagarre intorno alla frequenza scolastica: il 23 settembre 1994, a Roma, Il Ministro dell’Istruzione D’Onofrio chiede un parere al Consiglio di Stato sulla questione della frequenza scolastica per i non vaccinati. In attesa di chiarimenti, sia lui che il Ministro successivo, Berlinguer, emettono circolari provvisorie che consentiranno il regolare accesso e lo svolgimento degli esami di stato anno per anno.
A Bolzano, 21 dicembre 1994, la giunta Provinciale emette le direttive interpretative della legge provinciale N. 10/94 che ricalca sostanzialmente i decreti Garavaglia, sul parere vincolante del medico curante relativamente all’esonero.
1995
11 gennaio 1995, Trieste: il medico legale dott. Barisani, nominato come perito dal Tribunale dei Minori di Trieste, nella sua relazione sostiene che per il bambino in oggetto è opportuna solo la vaccinazione antitetanica, mentre non lo sono l’antidifterica, l’antipolio e l’antiepatite B.
Maggio 1995 Bolzano: Reinold Holzer dell’I.I.F.U.K. presenta alla Magistratura e alle autorità sanitarie un esposto sui metalli tossici contenuti nei vaccini. Sempre a Bolzano, 9 ottobre 1995, il Consigliere Benedikter presenta al Consiglio provinciale il primo disegno di legge per l’obiezione di coscienza. A San Marino, il 23 maggio 1995, viene approvata la legge per l’obiezione di coscienza. A Roma, l’11 novembre 1995, il Parlamento approva la sanatoria per i decreti Garavaglia decaduti, mantenendo la validità degli esoneri così ottenuti.
1996
Verona, Giorgio Tremante fonda l’ALV, Associazione Lesi dalle Vaccinazioni.
Roma, marzo 1996: con un decreto-legge il Governo Dini autorizza in Italia gli esperimenti vaccinali sui bambini.
Bari, marzo 1996: Il dott. Massimo Montinari pubblica il suo studio su 30 bambini che presentano malattie degenerative dopo una vaccinazione riscontrando un’alterazione cromosomica. Si comincia a parlare sempre più di HLA (sistema degli antigeni leucocitari umani, Human Leukocyte Antigen) e del ruolo del sistema immunitario nella dinamica delle reazioni avverse ai vaccini. Gli studi del dott. Montinari di molti altri colleghi a livello internazionale, unitamente alla sua esperienza sul campo con tantissimi bambini danneggiati, aprono una breccia importante sulla strada del riconoscimento dei meccanismi del danno, ma il loro lavoro verrà presto fatto oggetto di censura e relegato ai margini della ricerca scientifica sotto l’enorme pressione dell’industria dei vaccini. Ciononostante, l’impegno del dott. Montinari a fianco delle famiglie come terapeuta e come medico legale non è mai venuto meno.
A Venezia, 19 e 26 maggio 1996: un gruppo di genitori, in una tenda davanti alla stazione ferroviaria, attuano uno sciopero della fame di una settimana per ottenere la libertà di vaccinazione.
Roma, 30 luglio 1996: in una nota all’ASL di Bolzano, il Ministero della Sanità riconosce la non obbligatorietà della quarta dose dell’antidifterico–tetanica del IV anno, come già il succitato decreto di non luogo a procedere del Tribunale per i Minorenni di Venezia di un anno prima.
Roma, 14 novembre 1996: La Camera approva una mozione che impegna il Governo a riesaminare la questione dell’esclusione scolastica per i non vaccinati. Il testo è stato proposto dai deputati Procacci, Scalia (Verdi), Valpiana (Rifondazione Comunista). Il 3 dicembre 1996 COMILVA e il gruppo altoatesino dell’I.I.F.U.K. consegnano al Presidente della Commissione Sanità del Senato una petizione con 20.000 firme per la libertà di vaccinazione.
1997
Roma, 13 gennaio 1997: Il Ministro dell’Istruzione Berlinguer emette una circolare che consente l’accesso scolastico purché i genitori firmino un’assunzione di responsabilità.
Milano, 5 aprile 1997: Il COMILVA presenta un esposto al Ministero della Sanità, sull’eccessiva presenza di metalli tossici nei vaccini. La Conferenza stampa viene tenuta sul marciapiede di fronte alla Clinica Mangiagalli.
Roma, 2 luglio 1997. Continua la battaglia “scuola si, scuola no” per i non vaccinati. Il Consiglio di Stato conferma la liceità dell’esclusione scolastica dei non vaccinati. In ottobre il Ministro dell’Istruzione emette un’altra circolare che, citando il parere del Consiglio di Stato ripristina l’esclusione scolastica, ma ad anno iniziato quasi nessun alunno viene espulso e i pochi esclusi ricorrono al TAR che sospende i provvedimenti.
Roma, 16 settembre 1997: Incontro del COMILVA con i tre massimi dirigenti del Ministero della Sanità. Sulla base delle richieste presentate, il Direttore del Dipartimento Prevenzione si impegna a costituire una commissione che valuti concretamente le possibilità di obiezione di coscienza. Il 25 novembre 1997, il portavoce dei Verdi, Luigi Manconi, scrive a tutti gli omeopati italiani chiedendogli di sottoscrivere un appello per la libertà di vaccinazione. Nel dicembre 1997 diventa efficace il decreto del Ministro della Sanità che istituisce la Commissione per l’obiezione di coscienza. Il COMILVA fornisce un dossier. 15 dicembre 1997: un emendamento alla legge finanziaria, proposto dall’On. Tiziana Valpiana, abroga l’obbligo dell’antitifica per gli alimentaristi.
1998
Roma, 23 marzo 1998: Si attua l’audizione chiesta dal COMILVA, presso la Commissione Sanità: oltre al COMILVA vi partecipano, su richiesta, anche l’I.I.F.U.K., il CORVELVA e VACCINETWORK.
Varese, primavera 1998: Il COMILVA presenta un altro esposto al Ministro della Sanità sull’eccesso di metalli tossici nei vaccini.
Roma, 8 maggio 1998: i Verdi presentano una proposta di legge per la libertà di vaccinazione, firmata dal loro intero gruppo al Senato. 27 maggio 1998: Il Ministro Berlinguer stabilisce con una circolare la continuazione della frequenza anche per i non vaccinati per l’anno in corso e l’accesso agli esami di Stato.
Pergola (Pescara), 30 giugno 1998. Grande clamore per un tentativo di vaccinazione coatta. Con il sostegno del COMILVA una famiglia riesce a fermare l’atto coattivo annunciando una manifestazione sulla scalinata del Municipio e volantinaggio. Grande risalto sulla stampa e in televisione (TG3 Rai). Il Sindaco rinuncia procedere per “un vizio di forma” nella sua ordinanza. In un’intervista al TG3, per la prima volta il Ministro della Sanità manifesta l’intenzione di permettere un’obiezione al 5-10% della popolazione.
Trento, luglio 1998: il Difensore Civico prende posizione a favore dell’accesso scolastico dei non vaccinati. 28 agosto 1998: in un incontro fra i massimi responsabili degli asili e dell’Igiene, si decide e poi annuncia che i bambini già frequentanti l’anno precedente verranno accettati comunque anche in quell’anno.
Roma, 5 settembre 1998: La Commissione ministeriale per l’obiezione termina i suoi lavori ma il Ministero non rende disponibile il documento finale. Roma, 23 settembre 1998: Il ministro della Sanità e dell’Istruzione emettono una circolare congiunta dove dispensano i dirigenti d’istituto dal verificare la certificazione vaccinale. Questo permette, di fatto, l’accesso, salvo un intervento teoricamente successivo dell’azienda sanitaria.
Francia, 1° ottobre 1998: Il Governo sospende la raccomandazione dell’antiepatite B per i ragazzi delle medie. Un’associazione ha raccolto la documentazione di 14 morti e 823 danneggiati per lo più di sclerosi, da un vaccino dello stesso produttore usato in Italia.
Roma, 5 novembre 1998: Il Governo approva una variazione al regolamento scolastico che permette l’accesso a scuola dei non vaccinati. 11 novembre 1998. Corte d’Appello di Ancona, Sezione Minori. Revoca del Decreto di affievolimento della potestà genitoriale limitatamente alla somministrazione delle vaccinazioni obbligatorie, con sentenza Cron. 1994.
Nel corso dell’anno l’ONU pubblica il documento “The CVI Strategy Plan - Managing Opportunity and Change: A Vision of Vaccination for the 21st Century”, che dettaglia e sviluppa il “piano strategico” del CVI del 1990. Accanto ai player pubblici arrivano ora anche i soggetti privati. Ognuno a suo modo dovrà dare un contributo e i governi nazionali avranno in tal senso compiti ben precisi:
- creare una linea di budget per lo sviluppo delle politiche vaccinali nazionali;
- raggiungere gli obiettivi stabiliti dall’UNICEF;
- redigere piani nazionali quinquennali per l’immunizzazione (i Piani Nazionali per la Prevenzione Vaccinale, PNPV)
Le politiche nazionali devono portare alla “pubblica accettazione e alla richiesta” dei vaccini da parte dei “consumatori”. I protagonisti di questo piano strategico sono chiaramente indicati nelle pagine di questo documento:
In questa progettualità spiccano i ruoli delle agenzie regolatorie nazionali e quello dell’industria dei vaccini: la collaborazione fra impresa privata e settore pubblico emerge come fattore chiave del nuovo approccio alla vaccinazione come strategia socioeconomica globale.
Da qui parte l’ampio ricorso alle risorse dell’informazione di massa per promuovere la pratica vaccinale e la valenza sociale dei vaccini, l’identificazione degli “opinion leader” come portavoce dei programmi di vaccinazione e la pressione sui decisori pubblici per l’adozione di programmi vaccinali adeguati.
Ancora, da qui parte l’identificazione degli obiettivi, ovvero dei “target group” che non saranno più soltanto i bambini ma anche le donne incinta, gli adulti e gli anziani (il calendario vaccinale per la vita). Non solo: si individuano anche le “opportunità” per il raggiungimento degli obiettivi del programma, tra queste l’utilizzo delle barriere per l’ingresso agli istituti scolatici in caso di mancata vaccinazione, in totale controtendenza rispetto a quanto, nello stesso anno e come abbiamo visto in precedenza, stava succedendo nel nostro paese dopo anni di lotte del movimento per la libertà di vaccinazione.
1999
26 gennaio 1999. La querelle sulla scuola termina definitivamente. Viene emanato il Decreto Presidenza della Repubblica n. 355 del 26/01/1999, regolamento recante modificazioni al DPR 1518/67 in materia di vaccinazioni obbligatorie. La mancata certificazione vaccinale non comporta il rifiuto di ammissione dell’alunno alla scuola dell’obbligo o agli esami.
Con la fine del 1998 arriva la prima dolorosa frattura all’interno del COMILVA: dopo varie assemblee e discussioni interne il 1999 vede lo smembramento del movimento con l’avvio di un contenzioso per la paternità dell’iniziativa di coordinamento e anche sul nome. Molte associazioni si separano definitivamente da COMILVA e proseguono la loro esperienza da sole. L’esperienza COMILVA resta in vita su due fronti contrapposti, quello di Milano, guidato dalla compianta Marinella Leo e quello patrocinato dall’ALISTER di Walter Pansini. Quest’ultimo fronte costituirà il 28 marzo 1999 la nuova Federazione del COMILVA, in collaborazione con alcuni gruppi, fra cui principalmente quelli di Tradate, Roma, Imperia e, solo in seguito, Rimini.
2000
Il 27 aprile 2000 il Veneto apre la strada ai provvedimenti di Dissenso Informato.
Il 24 novembre 2000 si svolge a Macerata, presso l’aula magna dell’università, il convegno “Danni da emotrasfusioni e vaccinazioni”, organizzato dall’ANMIC. Tra le sigle organizzatrici compare anche quella della neonata AMEV (Associazione per malati emotrasfusi vaccinati) con sede presso lo studio legale dell’avv. Marcello Stanca ed Associati.
9 giugno 2000: questa data è una pietra miliare nelle sentenze dei Tribunali dei Minori in Italia. Il Tribunale dei Minori delle Marche sentenzia con Disposizione 309/99 che, “vista la costante giurisprudenza, in mancanza della coercibilità per legge delle vaccinazioni, non è consentito al Giudice intervenire nella materia e perciò limitare la libertà individuale dei genitori a provvedere alla salute dei propri figli nei modi che ritengono più idonei”.
Nello stesso anno nasce GAVI: la GAVI Alliance (già Global Alliance for Vaccines and Immunisation) appare come un ente di cooperazione mondiale tra soggetti pubblici e privati, che sui pone l’obiettivo di assicurare "l'immunizzazione per tutti". La sua missione strategica dichiarata è salvare la vita dei bambini e proteggere la salute generale aumentando l'accesso alla vaccinazione nei paesi poveri. Gavi Alliance raccoglie, ancora una volta, governi, istituzioni, donatori privati e fondazioni, tra cui la Fondazione Bill & Melinda Gates.
2001
Nasce ufficialmente il CONDAV (Coordinamento Nazionale Danneggiati da Vaccino), è il 22 gennaio 2001, anche se informalmente era una realtà operante sin dal febbraio 1999.
9 luglio 2001: il Comune di Riolo Terme (Ravenna, Emilia-Romagna) emette ordinanza di archiviazione di sanzione amministrativa per mancata vaccinazione: segue a breve (25 ottobre 2001), Il Comune di Pesaro (Marche).
2002
Viene presentato il Libro “Autismo, Nuove terapie per migliorare e guarire”, del dott. Massimo Montinari, che da ormai lungo tempo segue il recupero di pazienti danneggiati da vaccino, compresi numerosi bambini affetti da encefalopatia con diagnosi di autismo.
8 marzo 2002. Una importantissima sentenza del Tribunale di Macerata, la 271/02 dichiara che l’inosservanza dell’obbligo vaccinale non costituisce reato penale sulla base delle leggi 706/75 e 689/81. La causa venne seguita dall’Avv. Luca Ventaloro.
24 aprile 2002. Anche il Comune di Gradara (Pesaro/Urbino) emette un’ordinanza di archiviazione di sanzione amministrativa per mancata vaccinazione. Seguono a ruota il 27 maggio 2002 Il Comune di Savignano sul Rubicone (Forlì/Cesena), il 9 luglio 2001 Il Comune di Riolo Terme (Ravenna), il 16 luglio il comune di Gabicce Mare (Pesaro/Urbino), il 23 ottobre il Comune di Tavullia (Pesaro/Urbino), il 10 dicembre quello di Sant’Angelo in Lizzola (Pesaro/Urbino). Questi sono solo alcuni dei provvedimenti emanati, chiaro segno di una nuova dimensione dei rapporti fra le istituzioni locali ed i cittadini in materia di obiezione di coscienza alle vaccinazioni. La devolution sanitaria ha prodotto in questo caso un effetto positivo.
Conferenza Stato-Regioni, 1° agosto 2002: vengono emanate le linee guida per la gestione uniforme delle problematiche applicative della legge 25 febbraio 1992, n. 210, in materia di indennizzi per danni da trasfusioni e vaccinazioni.
5 luglio 2002: la Corte d’Appello di Ancona, Sezione Minori respinge la richiesta del Pubblico Ministero del Tribunale Minorile per che chiedeva l’affievolimento della potestà genitoriale limitatamente alla somministrazione delle vaccinazioni obbligatorie. Cron. 2152.
Estate 2002: epidemia di morbillo in Campania, vengono dichiarati 8 morti a causa della malattia. Non si conoscono, di fatto, i dati sulle autopsie dei deceduti. Questo “evento” verrà utilizzato negli anni successivi per giustificare le campagne di eradicazione della malattia e l’utilizzo massivo del vaccino MPR.
14 novembre 2002, Comune di Piovene Rocchette (Vicenza, Veneto): nuova archiviazione di sanzione amministrativa per mancata osservanza delle leggi sull’obbligo vaccinale.
2003
Giugno 2003, Corte d’Appello di Venezia: la Sezione Minori solleva questione di legittimità costituzionale della legge sull’obbligatorietà della vaccinazione antitetanica. La questione sollevata sarà respinta dalla Corte costituzionale con ordinanza 262 del 1994.
A Racconigi (Cuneo), sentenza favorevole di un Giudice di pace ad una coppia di genitori che ricevono una doppia sanzione amministrativa: viene riconosciuta ai genitori la preminenza nell’obiettivo di salvaguardare la salute del figlio.
Decreto del Dirigente del Servizio Sanità Pubblica n. 27 del 30.06.2003. Istituzione della procedura di Dissenso informato nelle Marche.
Invade il mondo la nuova influenza, la SARS: sarà l’inizio di una nuova serie di pandemie annunciate che sfocerà in una bolla di sapone. In Italia viene prorogato l’uso del Thimerosal nei vaccini, mentre in USA è stato formalmente ritirato ancora nel 1999. In Italia continua la querelle dell’ammissione agli asili dei bambini non vaccinati: Toscana ed Emilia-Romagna (quest’ultima ancora dal 1999) prendono posizione attraverso i rispettivi assessorati per l’estensione del DPR 355/99 anche alle comunità infantili.
2004
25 marzo 2004: AMEV, CONDAV e COMILVA manifestano davanti a palazzo Sammacuto (Senato), in occasione del convegno che ha visto riunite queste organizzazioni per presentare le richieste dei danneggiati da vaccino. Si intensificano le iniziative per il giusto riconoscimento del danno da vaccino: le pratiche di indennizzo ai sensi della L. 210/92 languono per tempi indefiniti e spesso si risolvono in un nulla di fatto. Aumentano le cause civili ma anche queste si risolvono (spesso con l’archiviazione) in tempi ancora più lunghi. Per di più c’è di fatto una disparità di trattamento fra emotrasfusi e vaccinati. AMEV e CONDAV partono con una serie di iniziative di coinvolgimento di parlamentari che produrranno una serie di interrogazioni sull’argomento. Il COMILVA si associa a queste iniziative e fa partire un appello per unire le forze e combattere questa giusta battaglia insieme.
Il COMILVA avvia contatti con l’associazione europea EFVV (che riunisce varie associazioni nazionali): per l’Italia è presente anche l’ALV di Giorgio Tremante. Contemporaneamente si intensificano i presidi a Roma, sempre unitamente ad AMEV e CONDAV. Si svolgono con successo convegni in tutto il Nord Italia, con la partecipazione di centinaia di persone in ogni appuntamento. Anche al sud si muove qualcosa: riprendono dopo un po’ di anni le iniziative del COMILVA a Napoli.
Parte in grande stile invece la campagna di eradicazione del morbillo attraverso una proposta capillare del vaccino MPR. Comincia ad affacciarsi la propaganda per il nuovo virus influenzale, quello aviario, A H5N1.
Nuovo fronte per l’ammissione alle comunità infantili in Liguria: altro intervento del COMILVA, con esito positivo.
2005
È l’anno del Piano Vaccini 2005-2007, un documento ministeriale che dedica per la prima volta un ampio spazio alle istanze dei movimenti per la libertà di scelta e alla corretta valutazione dei danni da vaccino: il COMILVA invia una revisione del piano al Ministero e alle regioni per aprire un tavolo di discussione, che purtroppo non avrà seguito.
Esplode il “caso” dell’influenza aviaria: il Governo emana un decreto per l’acquisto di 35 milioni di dosi di vaccini. Si prevede un’epidemia che coinvolgerà almeno 16 milioni di persone: tutto si rivelerà ancora una volta un falso. Altro fronte ammissione alle comunità infantili in Lombardia, specialmente a Milano: altro intervento autorevole del COMILVA, sempre con esito positivo.
L’EMEA chiede (con un pretesto) la sospensione della commercializzazione del vaccino Hexavac. Il CORVELVA riparte con l’iniziativa di costituzione di una commissione scientifica nelle associazioni.
Milano, 8 luglio 2005, dopo una lunga sofferenza, scompare Marinella Leo, già Presidente del COMILVA negli anni ‘90: se ne va una donna che ha dedicato gran parte della sua vita alla causa dell’obiezione vaccinale.
Regione Abruzzo. Deliberazione 08.08.2005, n. 793, Piano delle vaccinazioni della Regione Abruzzo. Viene istituito anche in questa regione il Dissenso informato con Deliberazione N. VIII/1587 DEL 22.12.2005. Determinazioni in ordine alle vaccinazioni dell’età infantile e dell’adulto in Regione Lombardia. Introduzione della procedura di Dissenso informato.
29 ottobre 2005: viene emanata la legge 229/05 “Disposizioni in materia di indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie”, con la quale viene stabilita una maggiorazione dell’indennizzo mensile a favore delle persone già riconosciute danneggiate da vaccino ex Legge 210/’92. Tale provvedimento, tutt’oggi in vigore, manifesta da subito grossi problemi applicativi a causa della difficoltà di stabilire delle graduatorie. Vengono stanziati complessivamente per il 2005 ed il 2006 ben 45 milioni di euro.
2006
2 febbraio 2006. Viene emanata la legge 31/’06, “Disciplina del riscontro diagnostico sulle vittime della sindrome della morte improvvisa del lattante, SIDS, e di morte inaspettata del feto”. Questo provvedimento, poco conosciuto ed utilizzato, non incide peraltro in alcun modo nella ricerca scientifica sulla possibile correlazione fra SIDS e vaccinazioni pediatriche.
Deliberazione della Giunta Regionale 10 aprile 2006, n. 63-2598. Approvazione Piano Piemontese di Promozione delle Vaccinazioni (PPPV) in attuazione dell’Accordo tra il Ministro della Salute e i Presidenti delle Regioni e Province Autonome concernente il Nuovo Piano Nazionale Vaccini 2005-2007. Introduzione della procedura di Dissenso informato in Piemonte e sospensione delle sanzioni amministrative per mancata vaccinazione.
Delibera N. 369/2006 del 22 maggio 2006, Regione Toscana. Linee di indirizzo per la gestione dei casi di inadempienza all’obbligo vaccinale. Istituzione del Dissenso informato.
Il 10 febbraio 2006, in un convegno a Verona, la Regione Veneto annuncia il suo progetto di sospensione dell’obbligo vaccinale che attuerà con il primo gennaio 2008. Il 16 marzo 2006, ancora con un pretesto, l’AIFA ritira dal mercato il vaccino MORUPAR (uno dei vaccini trivalenti MPR). Lo stesso vaccino fu ritirato un anno prima in Brasile per l’eccessivo aumento delle reazioni gravi, rispetto ad altri vaccini trivalenti.
Il COMILVA e il GILVA (Comitato udinese per la libertà di vaccinazione e il sostegno ai danneggiati da vaccino) sono ascoltati in Commissione vaccini della Regione Friuli-Venezia Giulia e presentano un libro bianco sui danni da vaccino: diffidenza e ostilità caratterizzano l’incontro che porta ad un nulla di fatto. Il Friuli-Venezia Giulia si conferma una delle regioni più conservatrici e chiuse in Italia sull’argomento. Appare in rete l’associazione trentina “Vaccinare Informati” del Trentino.
Termina la sua attività VACCINETWORK.
2007
11 giugno 2007. Deliberazione della Giunta regionale dell’Umbria. Approvazione linee guida vincolanti per Aziende USL finalizzate al miglioramento della pratica vaccinale e ad una maggiore efficienza dei servizi. Istituzione del Dissenso informato.
Parte la campagna di promozione del nuovo vaccino HPV (anti-papillomavirus) per le adolescenti: un altro scandalo mondiale, dal momento che il vaccino è considerato sperimentale almeno fino a tutto il 2009.
Esce il libro del dott. Roberto Gava (medico specialista in Cardiologia, Farmacologia Clinica e Tossicologia Medica, Omeopatia e altre discipline, con oltre cento pubblicazioni scientifiche) “Le Vaccinazioni Pediatriche”, ad oggi il testo più completo ed importante nel settore, che racconta in modo semplice e professionale nello stesso tempo la verità sui vaccini.
Si diffonde l’uso di psicofarmaci nei bambini (specialmente Ritalin e Strattera): le associazioni delle famiglie con bambini affetti da sindrome autistica ed iperattività si battono per opporsi a queste iniziative. Nessuno indaga in modo adeguato sulla correlazione vaccini e autismo.
Il COMILVA partecipa alle discussioni sull’applicazione della L. 229/05 a Roma insieme al CONDAV, all’AMEV e all’ALV di Giorgio Tremante. Il COMILVA presenta un progetto di monitoraggio delle reazioni avverse ai vaccini, chiedendo l’apertura di un tavolo tecnico fra il ministero e le associazioni. Questo tavolo non è stato mai avviato. Dopo una intensa attività legale, articoli sui giornali e pressioni, la vicenda dell’ammissione negata ai bambini non vaccinati nel Comune di Milano sembra essere arrivata ad una conclusione positiva.
2008
1° gennaio 2008. Entra in vigore in Veneto la sospensione delle leggi dell’obbligo vaccinale, Legge Regionale N. 7 del 23 marzo 2007. Subito dopo scoppia la crisi meningite nella stessa regione: per alcuni casi letali (ben 3) verificatesi in provincia di Treviso, parte una massiccia campagna vaccinale (ingiustificata) non solo in questa regione. Si scoprirà poi che l’incidenza di questi casi è stata addirittura inferiore alla media degli ultimi anni.
In una valutazione fatta da Canale Verde (Istituzione Sanitaria della regione Veneto) si afferma che negli ultimi dodici anni i casi esaminati di danno da vaccino sono stati 4000, che significa un totale di almeno circa 3000 casi in Italia ogni anno.
Si intensifica l’attività associativa in Friuli con la nascita di LIBERALASCELTA, un comitato di genitori perlopiù collegati dalle problematiche del danno da vaccino: questo comitato, che eredita l’esperienza del GILVA e collabora attivamente con il COMILVA, raccoglierà fino al 2010 oltre 250 casi di danno da vaccino in regione, prevalentemente in provincia di Udine.
17 ottobre 2008. Tribunale dei Minori di Cagliari, Sentenza Cron. 1688/08. Si dichiara il non luogo a procedere verso i genitori per la mancata vaccinazione del minore. DELIBERAZIONE N. 71/12 DEL 16 dicembre 2008. Regione Sardegna. Introduzione della procedura di Dissenso informato.
2009
Emilia-Romagna, Deliberazione della giunta regionale 13 marzo 2009, n. 256. Approvazione del documento contenente “Indicazioni alle Aziende sanitarie per promuovere la qualità delle vaccinazioni in Emilia-Romagna”. Viene formalizzata l’istituzione del dissenso informato già diffusa da tempo nella regione che, insieme alle Marche ed al Veneto è stata pioniera in questo settore.
Scatta l’allarme mondiale per la presunta pandemia del virus A-H1N1. Si rivelerà una vera e propria bufala, una delle tante, con oltre 40 milioni di dosi di vaccino acquistate inutilmente dal Governo. Sono le prove generali per il Sars-Cov-2.
Si acuiscono le tensioni interne alla Federazione del COMILVA: dopo circa due anni di discussioni e tentativi di riconciliazione, si arriva ad una nuova spaccatura che si concretizza a gennaio 2010 con la separazione dall’ALISTER.
2010-2013
Il 2010 si caratterizza come un anno di transizione per il COMILVA: ma non c’è tempo da perdere e vengono poste le basi per la creazione della nuova Associazione COMILVA con il supporto fondamentale del gruppo riminese. Da qui riparte l’associazione che mantiene aggregati i vari gruppi di attivisti già presenti nella Federazione.
Negli anni successivi, fino al picco del 2015, si intensificano collaborazioni importanti con medici italiani come Dario Miedico, Massimo Montinari, Roberto Gava, Eugenio Serravalle, Jerome Malzac e molti altri, persone che aiutano il movimento a crescere nella consapevolezza di una forza nuova, la consapevolezza che la ricerca della verità sulla questione vaccinale sia una missione possibile.
Nasce AsSIS con una importante partecipazione di Comilva nelle prime manifestazioni pubbliche: questa aggregazione nasce con l’intento di costituire un Comitato Scientifico Indipendente, con una partecipazione attiva delle associazioni di genitori. Tra gli obiettivi più importanti del Comitato anche la possibilità di realizzare protocolli di cura per i danneggiati da vaccino, in particolare per la domanda sempre più importante dello spettro autistico.
Si susseguono incontri e convegni su gran parte del territorio nazionale a cui partecipano un numero sempre crescente di persone. Le stesse istituzioni, sia a livello locale che nazionale, sembrano aprirsi al dibattito e al confronto.
2011
La 65° Assemblea Mondiale della Sanità, con la Risoluzione WHA65.17, approva il Piano d’Azione Globale per le Vaccinazioni (Global Vaccine Action Plan 2011–2020, GVAP) come struttura operativa per l’implementazione della visione, espressa dalla “Decade dei Vaccini” (iniziativa dell’OMS), di un mondo in cui ogni individuo, indipendentemente da dove sia nato, dove viva e chi sia, possa godere di una vita libera dalle malattie prevenibili da vaccinazione, grazie alla disponibilità dei vaccini, che deve essere garantita dalle Autorità Sanitarie, e da una politica coerente con gli obiettivi di Health 2020 e di altre strategie e politiche regionali fondamentali.
In calce alle 77 pagine di questo documento programmatico, si legge:
“Questo documento è stato sviluppato sotto gli auspici del Consiglio di Direzione e Collaborazione sulla Decade dei Vaccini, composto da Seth Berkley (Alleanza GAVI), Margaret Chan (Organizzazione Mondiale della Sanità), Christopher Elias (Fondazione Bill e Melinda Gates), Anthony Fauci (Istituto Nazionale Americano di Allergia e Malattie infettive), Anthony Lake (UNICEF) e Joy Phumaphi (African Leaders Malaria Alliance)”
2014
OMS E UNIONE EUROPEA SERRANO LE FILA: il 17 settembre 2014 il Comitato regionale per l’Europa, sezione dell’OMS che viene definita come organo decisionale sulla politica sanitaria europea, approva la risoluzione EUR/RC64/15 R1, che stabilisce il “Piano d’Azione Europeo per le Vaccinazioni 2015-2020” (EVAP), sulla base del quale verranno redatti i piani vaccinali dei singoli stati membri dell’UE a partire dall’Italia negli anni a venire, nella logica del “copia-incolla”.
L’inizio della svolta: alla fine di settembre 2014 l’Italia viene designata capofila per le strategie vaccinali a livello mondiale nell’ambito del Global Health Security Agenda. A ricevere questo incarico alla Casa Bianca a Washington, alla presenza di Barack Obama, sono presenti l’allora Ministro della Salute Lorenzin, il Presidente dell’AIFA Pecorelli, Ranieri Guerra, allora Consigliere Scientifico Ambasciata a Washington e poi padre putativo del DL 73/2017 in veste di direttore generale dello stesso Ministero della salute, e il Viceambasciatore italiano a Washington Luca Franchetti Pardo.
Più o meno nello stesso periodo l’allora primo Ministro italiano Renzi accoglie a Palazzo Chigi i manager delle più importanti industrie farmaceutiche e li invita ad investire in Italia.
Il caso di difterite in Spagna e qualche altra apparizione in Europa dà il via al tam-tam mediatico per delegittimare e criminalizzare il movimento per la libertà di scelta vaccinale messo all’indice come portatore di una grave minaccia sanitaria.
2015
IL BAVAGLIO AI MEDICI DISSIDENTI: Il 20 ottobre 2015 centoventi medici di varie specializzazioni, distribuiti su tutto il territorio nazionale, inviano una lettera aperta al prof. Ricciardi, allora Direttore dell'Istituto Superiore di Sanità, nella quale vengono presentate una serie di osservazioni critiche sulle vaccinazioni in età infantile e sulla necessità di procedere con prudenza nei programmi vaccinali pediatrici (https://www.robertogava.it/vaccinazioni_lettera_presidente_sanita).
Il Dottor Roberto Gava, primo firmatario della lettera, sarà anche il primo medico a ricevere il provvedimento di radiazione e la pubblica gogna.
A lui seguiranno molti altri tra cui il Dottor Massimo Montinari, il Dottor Dario Miedico, il Dottor Paolo Rossaro, la Dottoressa Gabriella Lesmo ...
È anche l’anno della Commissione D’Incecco che porta a concretezza istituzionale il cammino revisionista avviato già nell’autunno 2014 alla volta dell’attuazione dei programmi dell’GHSA: nelle conclusioni della commissione (pubblicate nel gennaio 2016) si leggono frasi come “attivarsi per il conseguimento degli impegni presi a livello internazionale dando priorità a recuperare la flessione delle vaccinazioni“ o come “rispetto degli obblighi vaccinali all’atto di iscrizione alle scuole di ogni ordine e grado”.
Si intensificano gli appelli degli “esperti” per portare le coperture vaccinali al valore arbitrario del 95% e si mira in modo sempre più evidente a colpire i medici critici, in particolare gli autori della Lettera aperta a firma di molti medici e pediatri al Presidente dell’ISS.
A dicembre 2015 viene proiettato per la prima volta il pregevole lavoro di Ambra Fedrigo “Il Ragionevole Dubbio”, documento importantissimo a cui hanno contribuito medici, avvocati e genitori di danneggiati. Il progetto di cui fa parte il documentario, “Per non lasciarli soli: Percorso di sostegno alle famiglie danneggiate e a rischio di esclusione sociale”, progetto creato a cura dell’Associazione COMILVA, è stato realizzato con il contributo della Regione Friuli-Venezia Giulia che però, al momento della proiezione fa un rocambolesco dietrofront negando un patrocinio all’iniziativa peraltro mai richiesto.
2016
Il 10 gennaio 2016 va in onda lo show dei vaccini. RAI3, con la trasmissione PRESA DIRETTA, condotta dall’ineffabile Riccardo Iacona: viene mandato in onda uno spot infinito dedicato ai vaccini e ai VACCINISTI convinti. Tutti gli altri sono “ANTIVACCINISTI”.
Si realizza la coalizione nazionale che si propone di COLPIRE l’antivaccinismo: nasce la “Carta italiana per la promozione delle vaccinazioni” (UNA CHIAMATA ALL’AZIONE), un documento nato dalla collaborazione fra varie realtà attive nella rete e riunite sotto la sigla di TeamVaxItalia (nomen omen), un INNO al PENSIERO UNICO VACCINALE. A questa carta si ispireranno politici, amministratori, cittadini qualunque, in una sorta di GUERRA SANTA per eliminare ogni possibilità di discussione sul tema vaccinale in Italia.
L’8 luglio 2016 la FNOMCEO emette il famoso “DOCUMENTO SUI VACCINI” (https://portale.fnomceo.it/wp-content/uploads/import/201801/156001_documento_sui_vaccini_fnomceo_8_luglio_2016-1.pdf) nel quale leggiamo la famigerata frase “... Vaccinazione: Commette infrazione deontologica il medico che la sconsiglia ...”.
L’allora segretario della FNOMCEO, Luigi Conte, sottolinea “l’importanza dei vaccini come principale conquista sanitaria dell’umanità e come nessuno ne possa mettere in discussione l’efficacia – sia che si tratti di un medico o meno.” Pieno appoggio all’iniziativa da parte del Ministro Lorenzin. Vengono gettate le basi di quella che sarà a tutti gli effetti la moderna “santa inquisizione sanitaria”. Per chi non abiura alle proprie posizioni critiche, è prevista la radiazione dall’ordine.
Inizia così la stagione dei procedimenti contro i medici che apertamente avevano espresso le proprie preoccupazioni per l’escalation nei programmi di vaccinazione pediatriche, proposte in sempre maggior numero ed in età sempre più precoce senza valutazioni epidemiologiche e cliniche sulla possibile correlazione tra la vaccinazione di massa e l’incremento di patologie anche gravi in questa fascia di popolazione.
La regione Emilia-Romagna rompe gli indugi e, sull’onda di una sempre più ossessiva campagna mediatica a favore delle vaccinazioni e per la tutela dei bambini immunodepressi, legifera per l’esclusione dei bambini non vaccinati dai nidi e dalle scuole dell’infanzia. Segue a ruota la città di Trieste: due presidi geografici in cui il movimento per la libertà di scelta aveva fatto breccia dagli anni ’90. Dare l’esempio è la parola d’ordine. Comilva si oppone a questi provvedimenti in tutte le sedi istituzionali possibili, dal TAR al Consiglio di Stato e altresì attraverso le prime interlocuzioni con i Consigli regionali, in particolare in Liguria. Tocchiamo con mano la ragnatela tesa in tutti gli ambiti istituzionali per bloccare il movimento.
È il preludio finale alla Legge Lorenzin.
Il 29 ottobre si svolge a Roma un convegno organizzato dal giornalista David Gramiccioli che riunisce la maggior parte delle associazioni italiane per la libera scelta e per la difesa dei diritti dei danneggiati da vaccino: porta il suo saluto in sala il medico inglese Andrew Wakefield.
2017
Il 19 gennaio 2017 la Conferenza Stato-Regioni approva il nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017/2019 (GU n. 41 del 18 febbraio 2017, https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2571_allegato.pdf) che prevede oltre 30 somministrazioni vaccinali nei primi due anni di vita fra vaccinazioni singole e multidosi.
Il 16 marzo 2017 Il comunicato del Ministero della Salute n. 28 titola “INCREMENTO CASI MORBILLO IN ITALIA. LORENZIN: “INTERVENIRE RAPIDAMENTE PER PIENA APPLICAZIONE PIANO VACCINI”.
È l’avvio di una campagna mediatica del terrore su questa malattia: alla strumentalizzazione del dato sull’incremento dei casi (aumento che esperti epidemiologi mostrano ripetersi ciclicamente in conseguenza dell’andamento tipicamente ciclico di tale malattia che registra picchi di infezione con cadenza trimestrale).
Si susseguono dichiarazioni allarmanti da parte di “autorevoli” esponenti del Ministero che nei mesi a seguire dichiareranno dati falsi in diretta televisiva sulla mortalità di morbillo in EU e in particolare in Gran Bretagna.
Il 21 marzo a Roma le associazioni italiane organizzano una importante manifestazione davanti a Montecitorio per sensibilizzare le forze politiche sul tema della libera scelta e del danno da vaccino, ma questo è l’anno del Decreto Lorenzin convertito nella Legge 119: dopo anni di campagne mediatiche create ad arte, prima sulla meningite, quindi su un picco di casi di morbillo (molto più contenuto di uno dei picchi recenti degli anni 2000), viene costruita una “emergenza” indiretta (il calo delle coperture vaccinali per alcune malattie per le quali viene millantata una recrudescenza non riscontrabile nei dati) per giustificare l’introduzione prima di 12 poi (in sede di conversione del decreto in legge) di 10 vaccini obbligatori, un inasprimento delle sanzioni amministrative per gli inadempienti e l’esclusione dei bambini non vaccinati dai nidi e dalle scuole dell’infanzia.
Il 19 maggio 2017, Il comunicato n. 52 del Ministero della Salute annuncia l’introduzione dell’obbligo di vaccinazione per i bambini e i ragazzi da 0 a 16 anni con il DL 73/2017: prima 12 vaccinazioni obbligatorie (poi ridotte a 10 in fase di conversione in legge 119/2017 a fine luglio, per poliomielite, difterite, tetano, epatite b – oggetto di obbligo fino a quel momento – più haemophilus influanzae b, pertosse, morbillo, parotite, rosolia e varicella, compresi i relativi richiami).
Il 7 giugno 2017 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella convalida tale provvedimento, assunto con Decreto-legge n.73, dunque con l’impiego di uno strumento normativo che viene adottato in situazioni di necessità ed urgenza bypassando l’iter parlamentare delle leggi ordinarie.
Comilva partecipa, unitamente ad altre associazioni e a diverse personalità del mondo medico e giuridico, alle audizioni convocate per la discussione sul Decreto-legge 73.
Iniziano una raffica di manifestazioni a Roma e nelle principali città italiane con partecipazioni massicce che vengono sistematicamente ignorate dagli organi di informazione: l’8 luglio a Pesaro si riuniscono 60.000 persone nella più imponenti manifestazioni mai viste in Italia. Anche questo evento passa quasi sotto silenzio così come tutti i sit-in che si susseguono davanti al parlamento fino al giorno dell’approvazione della legge.
L’associazione si impegna in un lavoro estenuante per effettuare la revisione critica del decreto e fornire ai propri assistiti strumenti di auto tutela adeguati al nuovo contesto legislativo e per preservare il diritto di accesso dei bambini non vaccinati alle strutture per l’infanzia, una battaglia estenuante che vedrà molti bambini esclusi e molti genitori impegnati nella ricerca di soluzioni alternative, altri saranno costretti a cedere al ricatto.
Grazie a questa battaglia però ci saranno ancora bambini inseriti nelle strutture pubbliche e private grazie all’impegno e alla determinazione di molti genitori e alla consapevolezza di alcuni dirigenti scolastici.
Forte sarà l’impegno dell’associazione nell’attività istituzionale di contrasto alla legge, sia a livello nazionale che in alcune realtà regionali e locali.
Nascono un gran numero di gruppi locali organizzati, forti di una intensa partecipazione attiva di individui, la maggior parte genitori, che fanno rete tra loro e cercano di portare soprattutto al livello di istituzioni locali, la loro voce. Grazie a questa organizzazione e alla sensibilità di alcuni soggetti istituzionali, si assiste ad una minima apertura, come nel caso della cosiddetta “Via Ligure”, ovvero la circolare con cui l’allora Assessore Sanità della Regione Liguria Sonia Viale pose le basi di una corretta applicazione della Legge Lorenzin, evitando sul nascere la corsa alle esclusioni scolastiche tout court.
Scoppia il caos con l’inizio dell’anno scolastico con l’introduzione di un regime transitorio che prevede autocertificazioni dello stato vaccinale dei minori creando verifiche della situazione nel corso dell’anno scolastico (10 marzo) con esclusioni scolastiche che si ripercuotono pesantemente sulle famiglie e sui bambini.
Nei primi giorni di novembre viene a mancare Giorgio Tremante, una delle figure più importanti del movimento per la libertà vaccinale in Italia.
Il 22 novembre 2017, la Corte Costituzionale, presieduta dal Presidente Paolo GROSSI e composta dai Giudici Giorgio LATTANZI, Aldo CAROSI, Marta CARTABIA, Mario Rosario MORELLI, Giancarlo CORAGGIO, Giuliano AMATO, Silvana SCIARRA, Daria de PRETIS, Nicolò ZANON, Augusto Antonio BARBERA, Giulio PROSPERETTI, con sentenza n. 5 pubblicata il 18 gennaio 2018, respinge le questioni di illegittimità costituzionale dell’obbligo vaccinale sollevate nel periodo e legittima “l’adozione di misure finalizzate al passaggio dalla raccomandazione all’obbligo di vaccinazione” le quali “rappresentano una scelta spettante al legislatore nazionale”.
Ancora, secondo la Consulta, la scelta del legislatore “non può essere censurata sul piano della ragionevolezza per aver indebitamente e sproporzionatamente sacrificato la libera autodeterminazione individuale in vista della tutela degli altri beni costituzionali coinvolti.” La tutela dell’individuo sancita dalla Costituzione cede il passo ad un dichiarato, non dimostrato, interesse della collettività.
Il 22 dicembre 2017, il Senato, dopo un iter parlamentare di 5 anni (avviato nel 2012), approva la L. 11 gennaio 2018 n. 3 (Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché' disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute, https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/1/31/18G00019/sg) che riforma radicalmente la disciplina delle professioni sanitarie.
Vengono istituiti nuovi ordini, in modo che tutti gli operatori sanitari rispondano a un proprio ordine specifico (agli ordini già esistenti dei medici-chirurghi, dei veterinari e dei farmacisti, si aggiungono gli ordini dei biologi, delle professioni infermieristiche, della professione di ostetrica, dei tecnici sanitari di radiologia medica e professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, dei fisici e chimici, degli psicologi).
Contestualmente viene ridisegnata la disciplina relativa al funzionamento interno degli Ordini stessi, che da organi indipendenti focalizzati sulla formazione ed il rispetto della deontologia (definiti come “enti ausiliari”), vedono una modifica di status giuridico e divengono enti pubblici non economici che agiscono in qualità di organi sussidiari dello Stato, con autonomia economica e patrimoniale e con il fine di tutelare gli interessi pubblici, garantiti dall’ordinamento, connessi all’esercizio professionale.
Così facendo si mettono le basi per la dipendenza dal potere esecutivo, la perdita di indipendenza e di autonomia degli iscritti, chiamati a rispondere del loro operato ad un organo che disciplinerà da ora in poi le loro azioni attraverso un controllo ferreo del dissenso.
2018
Continua la lotta per far cambiare la legge e per sostenere le famiglie nel caos generato dalla L. 119, tra violazioni della privacy, interpretazioni caotiche della norma, decreti regionali e addirittura comunali che inaspriscono a piacere il dettato legislativo. Tra le scuole dell’infanzia che si accaniscono maggiormente contro gli inadempienti ci sono quelle della FISM, le scuole cosiddette “cattoliche”. La chiesa rimane in un silenzio assordante di fronte ad una delle peggiori discriminazioni sociali dal secondo dopoguerra.
A marzo si svolgono le elezioni del nuovo parlamento e si riaccendono le speranze per la vittoria del M5S e la buona performance della Lega (due partiti che avevano dato l’idea di poter cambiare la 119): le speranze sembrano materializzarsi in realtà alla formazione del Governo gialloverde ma ben presto la vera dimensione dello spessore politico, e soprattutto morale, di questi partiti si manifesta in tutta la sua pochezza. È in particolare il M5S a deludere le aspettative con la Ministra Grillo e con buona parte dei suoi esponenti, chiaramente orientati a mantenere l’obbligo. Durante l’estate sembra esserci un sussulto di dignità con un decreto che consente l’accesso scolastico alle comunità infantili dei bambini non vaccinati ma con un blitz ben orchestrato viene ritirato poco dopo e viene redatto frettolosamente il DDL 770, che per certi versi risulta ancora peggiorativo rispetto alla 119, se mai ce ne fosse stato bisogno. Le associazioni presentano anche una proposta di legge di iniziativa popolare: totalmente ignorata giace negli archivi del parlamento.
È di quest’anno il primo tentativo di avviare una raccolta dati sulle titolazioni anticorpali per le malattie infettive oggetto degli obblighi vaccinali della L. 119, in collaborazione con la ricercatrice Marilisa Treffiletti e il dott. Fabio Franchi. Il progetto non decollerà anche a causa del sopraggiungere della crisi sanitaria Covid-19.
2019
Si susseguono le audizioni in commissione sanità sul DDL 770 a cui vengono invitate solo alcune associazioni, tra cui Comilva e Condav e personalità del mondo medico che sostengono posizioni critiche verso gli obblighi vaccinali e le esclusioni scolastiche, ma il ritmo è blando e tutto procede nel disinteresse generale delle forze di governo che sono impegnate a punzecchiarsi a vicenda in un gioco al massacro che culminerà nella crisi dell’agosto 2019.
La creazione del governo giallo-rosso mette definitivamente la parola fine a qualsiasi altro confronto per modificare la legge 119 in questa legislatura. A decorrere dall’anno 2019/2020, con l’entrata a regime della L. 119/2017, il comma 5 dell’art. 3-bis stabilisce una decadenza dell’iscrizione scolastica solamente e unicamente nel caso della mancata presentazione della “documentazione di cui al c. 3” in capo “ai servizi educativi per l’infanzia e le scuole dell’infanzia, ivi incluse quelle private non paritarie”. Ne consegue che la formale richiesta di appuntamento vaccinale effettuata dai genitori e presentata alla scuola, permette di non incorrere in un provvedimento di decadenza dall’iscrizione.
Su questo punto l’associazione si è battuta su molto fronti, producendo un “Parere Legale” nato dall’attivismo nelle regioni Emilia Romagna e Marche ma diffuso su tutto il territorio nazionale e messo a disposizione dei genitori obiettori (https://www.comilva.org/sites/default/files/2024-05/PARERE%2520COMILVA%252010marzo.pdf).
I contenuti del parere sono tuttora validi ma il successo di questa opposizione all’esclusione scolastica nella fascia 0-6 anni si misura ancora con provvedimenti a livello regionale che “interpretano” in modo restrittivo l’art. 3-bis e, seppur da una posizione di rango sicuramente inferiore rispetto alla norma nazionale, stressano il confronto giuridico con azioni legali di contrasto che impegnano le famiglie in una battaglia con esiti spesso negativi, anche per l’atteggiamento oppositivo dei giudici che sposano le tesi contrarie con argomentazioni più che discutibili.
Su questo punto la battaglia continuerà sempre!
2020
L’anno della nuova emergenza sanitaria, inizia il delirio del Sars-Cov-2 e del Covid-19: le cronache sono monopolizzate dai bollettini “di guerra” dei decessi attribuiti a questa nuova infezione, dai lockdown, dalle mascherine, ai tamponi e da tutto il palinsesto emergenziale messo a punto con cura in anni di preparazione, dopo il misero fallimento dell’esperimento A-H1N1 del 2009-2010. Tutto il mondo è in ansia e aspetta la provvidenza del nuovo vaccino che Pfizer, Astra Zeneca e molte altre case farmaceutiche hanno iniziato a mettere a punto con magico tempismo ... ma il 2020 è caratterizzato anche da un tentativo singolare di due regioni, la regione Lazio e la regione Calabria di anticipare i tempi con obblighi vaccinali per categorie professionali sanitarie e per gli anziani.
Il Presidente Zingaretti il 17 aprile 2020 emetteva una ordinanza contingibile e urgente e introdotto l’obbligo di sottoposizione alla vaccinazione antinfluenzale per tutti gli ultrasessantacinquenni residenti nella regione Lazio e per tutti i medici, personale sanitario, sociosanitario di assistenza, operatori di servizio delle strutture di assistenza, anche se volontario, con decorrenza dal 15.09.2020.
COMILVA è tra le realtà che da subito si sono opposte a questa iniziativa, sposata da lì a poco dalla Regione Calabria (ordinanza presidenziale del 27.05.2020) e ha promosso due ricorsi paralleli al TAR delle due regioni, vincendoli entrambi.
La sentenza laziale costituisce l’epilogo di una complessa iniziativa patrocinata dall’Associazione, che ha incaricato il collegio difensivo (gli Avv. Gaetani e Forasassi) di assistere diversi medici ed AMPAS, associazione di medici che conta circa 900 associati sull’intero territorio nazionale.
Per l’effetto, in entrambi i giudizi sono state sollevate identiche censure, sia per profili attinenti all’incompetenza regionale in materia di profilassi vaccinale, e sia per profili di merito in punto all’efficacia della vaccinazione antinfluenzale.
La sentenza del 15.09.2020 del TAR Calabria, che per primo ha accolto il ricorso, considerando fondata la censura di difetto di competenza regionale, sull’assunto che è lo Stato ad essere l’unico ad avere il potere di legiferare in materia di trattamenti sanitari obbligatori. Il Collegio dei Giudici Amministrativi di rilevare che la legislazione generale dello Stato, in materia di vaccinazioni, debba essere basata “sugli indirizzi condivisi dalla comunità scientifica nazionale e internazionale”, con ciò dando di fatto riconoscimento dell’esistenza dell’amplissimo dibattito effettivamente esistente nella comunità scientifica nazionale ed internazionale in merito all’efficacia della vaccinazione antinfluenzale.
2021/2022
Sono gli anni della campagna vaccinale più estesa della storia: miliardi di dosi di vaccino distribuite in tutto il mondo e provvedimenti legislativi, in molti paesi, orientati all’obbligo vaccinale diretto o surrettizio, con l’introduzione del “green pass vaccinale” e di tantissime limitazioni e negazioni di diritti fondamentali, finanche quello al lavoro e alla sussistenza. Un’operazione concertata scientificamente che però non ha sfiancato la resistenza dei dissidenti: intorno al DL 44 dell’aprile 2021, che stabiliva l’obbligo vaccinale del vaccino contro il Sars-Cov-2, poi evolutosi nei mesi successivi con provvedimenti via-via più restrittivi e coinvolgenti, molte categorie professionali sono state coinvolte e hanno trovato in sé stesse la forza di reagire. COMILVA è stato a fianco di tutte combattendo l’ennesima battaglia per la libertà di scelta, supportando la nascita di nuove realtà associative e cooperando con esse nella resistenza.
Non si contano le azioni legali contro i soprusi perpetrati in questo periodo: in molte di queste l’associazione, anche attraverso il concorso diretto di molti professionisti con cui ha collaborato nel tempo, è stata coinvolta e ha sostenuto direttamente i costi a sostegno di tanti lavoratori, creando anche le premesse per il ricorso alla Corte Costituzionale sfociato poi nelle più che discutibili sentenze 14, 15 e 16 del 2023.
Inizia una stretta collaborazione con la neonata CMSi (Commissione Medico Scientifica Indipendente) nata dopo i fatti del 15 ottobre a Trieste con la carica della polizia contro i lavoratori manifestanti all’ingresso IV del porto di Trieste.
Come sempre l’associazione ha lavorato incessantemente per mettere a disposizione di tutti strumenti di autotutela (https://www.comilva.org/it/fai-valere-le-tue-ragioni/obiezione-di-coscienza-covid19/dl-44/2021-autotutela-e-difesa-legale) legale, in particolare per i ricorsi ai cd. Obblighi vaccinali per gli over ’50 (https://www.comilva.org/it/fai-valere-le-tue-ragioni/obiezione-di-coscienza-covid19/opposizione-alla-sanzione-amministrativa) e alla famosa multa dei 100 Euro, una delle ultime sparate del “governo dei migliori”!
Il 2022 è stato anche l’anno dell’impegno diretto dell’associazione nella causa intentata presso la Corte Penale Internazionale (ICC), un atto d’accusa diretto per la Creazione dell'arma biologica ricombinante del coronavirus chimerico Sars-CoV-2. La tesi centrale, le cui prove sono oggetto della presentazione di un corposo dossier alla ICC, è che il virus dell'acido ribonucleico (RNA) SARS-CoV-2, il virus alla base della pandemia Covid-19, sia una Chimera composita ricombinante deliberatamente costruita in laboratorio, con caratteristiche selezionate per creare una specifica arma biologica umana. Senza questo costrutto, non ci sarebbe stata nessuna fuga o rilascio virale, nessuna pandemia e nessun "vaccino" di emergenza (in realtà farmaci a base di mRNA) o altre contromisure potenzialmente criminali, sicuramente costose e socialmente distruttive.
Durante questo periodo l’associazione rafforza anche le sue iniziative territoriali di cittadinanza attiva con il progetto permanente “Noi ci Siamo” (Una pratica collettiva, solidale e organizzatavolta alla tutela dei diritti, per rafforzare, ricostruire, ripensare l’alleanza fra Cittadini e Istituzioni, https://www.comilva.org/it/fai-valere-le-tue-ragioni/progetti-cittadinanza-attiva/noicisiamo) attivo soprattutto nel Levante Ligure ma con esperienze che suscitano interesse anche in altri territori.
2023
Riprende con più incisività l’azione di contrasto dell’associazione agli effetti della L. 119/2017, soprattutto per frenare la deriva continua nella violazione della privacy nelle scuole. Le violazioni più frequenti si verificano nel contesto del flusso dati Scuola e ASL. Evitare che la riservatezza dei dati personali e in particolare dei dati sanitari sia compromessa significa di fatto evitare il verificarsi di comportamenti discriminatori. Come sappiamo i dati e le informazioni inerenti lo status vaccinale dei minori non possono essere scambiati tra diversi soggetti, ivi incluse pubbliche amministrazioni, al di fuori delle modalità e procedure espressamente previste dalla stessa L. 119/2017, oltre che nel rispetto della normativa in tema di privacy. Al di fuori di questa specifica procedura, non può esservi alcuno scambio di informazioni circa lo stato vaccinale dei minori tra ASL ed Istituzioni Scolastiche. La gestione del rapporto con le famiglie relativamente agli aspetti del percorso vaccinale spettano all'Azienda Sanitaria (e non alla Scuola) che agirà nei termini di legge per l'ambito di sua competenza.
Anche in questo caso l’associazione ha lavorato con lo staff legale per mettere a punto strumenti di autotutela che possano permettere ai genitori di fronteggiare in autonomia o con il sostegno dell’associazione stessa, ogni tipo di abuso in questo senso (https://www.comilva.org/it/conosci-i-tuoi-diritti-ambito-giuridico/scuola/legge-119/17-e-diritti-privacy).
La seconda metà dell’anno ha visto l’avvio di una nuova e più diretta collaborazione con la biologa ricercatrice Loretta Bolgan e l’a sua Associazione Studi e Salute che si svilupperà maggiormente nel corso del 2024. Nello stesso periodo si rafforza l’azione di contrasto dell’associazione alla discriminazione scolastica nella fascia 0-6 anni, con la produzione di un nuovo parere legale.
Comilva festeggia i suoi 30 anni di attività partecipando a settembre, con un nutrito gruppo dei suoi referenti, al Macrolibrarsi Fest a Cesena: un’occasione importante di incontro con gli obiettori e con molte famiglie.
Il 4 ottobre, nella Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria Sopra la Minerva, Piazza della Minerva 38, a Roma, durante la giornata nazionale dei danneggiati organizzata dal Condav, viene co-organizzato il convegno "XX° Giornata Nazionale dei Danneggiati da vaccino: problemi attuali e prospettive per il futuro”, con la partecipazione di molte personalità del mondo medico e giuridico (https://www.comilva.org/informazione/conferenze-e-incontri/convegno-xxdeg-giornata-nazionale-dei-danneggiati-da-vaccino).
2024
È l’anno della 77° Assemblea Mondiale dell’OMS dove si cercherà di far approvare il famigerato “Trattato Pandemico” e le modifiche agli emendamenti del Regolamento Sanitario Internazionale (RSI): Comilva è in prima linea, in collaborazione con l’associazione internazionale “Door to Freedom” nel contrastare questa escalation verso il controllo sanitario globale (https://www.comilva.org/it/informazione/covid-editoriale-comilva/dalla-risposta-globale-al-coronavirus-al-trattato). Molto è stato fatto nei primi sei mesi dell’anno in questa direzione ma restano ancora aperte molte aree critiche con le modifiche approvate al RSI (https://www.comilva.org/it/informazione/dal-mondo/oms-le-conclusioni-della-77deg-assemblea-mondiale-della-sanita-il).
Dalla consolidata collaborazione con il Condav per la tutela dei danneggiati da vaccino nasce anche l’azione congiunta di sostegno alle attività di ricerca della dott.sa Loretta Bolgan: ripartono le ricerche sulle composizioni dei vaccini pediatrici e nuove ed importanti informazioni sono attese da questo fronte.
Quali sfide per il futuro? COMILVA si impegna costantemente per sostenere l’obiezione di coscienza, la tutela dei danneggiati da vaccino e la libera informazione a tutti i livelli, fornendo strumenti di autotutela agli obiettori, portando avanti battaglie legali per il riconoscimento del danno da vaccino e favorendo iniziative di partecipazione attiva dei cittadini alla vita istituzionale finalizzate a creare quella necessaria consapevolezza che prelude al superamento degli obblighi vaccinali.
Nel portare avanti i vari progetti in corso, sarà fondamentale coltivare la collaborazione tra realtà associative e comitati di cittadini di sani principi e buona volontà. Dopo 30 anni di battaglie siamo ancora qui e molte vittorie sono state raggiunte: ciò significa che il nostro futuro è nelle mani di ognuno di noi e le difficoltà interne al movimento possono e devono essere superate, facendo leva sui punti di forza di ciascuna delle voci del dissenso.
Se c’è un rischio dev’esserci scelta e se la limitazione delle libertà è estesa e globale anche la risposta di associazioni, professionisti e cittadini dev’essere compatta e coordinata.
La storia continua, scriviamola insieme!