a cura di Anna Pettinaroli, vicepresidente Comilva odv
Legge Lorenzin e accesso alle scuole per l’infanzia
Forse non tutti sanno che …la corretta applicazione del DL n. 73/2017 convertito in Legge 119/2017 (per gli habitué … Legge Lorenzin), non comporta l’automatica esclusione dei bambini da 0 a 6 anni da asili nido e scuole dell’infanzia: essa prevede la decadenza dell’iscrizione in caso di mancata consegna della documentazione vaccinale (due cose molto diverse!). La documentazione può essere anche la richiesta formale di appuntamento propedeutica ad avviare il percorso vaccinale, ben definito dell’istituto del Consenso informato, che prevede, prima della somministrazione di un trattamento sanitario (nella fattispecie la vaccinazione), l’acquisizione di tutte le informazioni necessarie a valutarne il corretto rapporto rischio/beneficio per l’individuo nonché attuare le dovute garanzie e precauzioni del caso (in base ad altre leggi del nostro ordinamento, tra le quali la L. 210/1992 sui danni da vaccinazione, che prevede anche l’attuazione di misure atte a prevedere e prevenire il rischio di complicanze).
Quindi ciò cosa significa? Che la Legge Lorenzin, rispetto alle scuole da 0 a 6 anni, pone in capo al dirigente scolastico e alla famiglia specifichi obblighi di verifica e consegna della documentazione vaccinale, ma, se tale documentazione (per i bambini non in regola con gli obblighi vaccinali) viene correttamente richiesta dal dirigente, consegnata dal genitore e raccolta dall’azienda sanitaria, allora tutte le parti in gioco hanno adempiuto ai propri doveri rispetto a quanto disposto per l’accesso a scuola (in base all’Art. 3 bis della L. 119/2017, appunto). Poi l’iter di recupero vaccinale (ed eventualmente sanzionatorio, per le poche regioni nelle quali la sanzione viene effettivamente applicata), è un percorso diverso, che procede autonomamente e non può né deve influenzare il percorso scolastico del bambino.
Eppure a tutt’oggi, a 8 anni dall’entrata in vigore della Legge Lorenzin, si verificano ancora casi di sospensione dalla frequenza scolastica (fattispecie non prevista nel testo di legge), violazioni della privacy (oltre che degli impegni contrattuali riguardanti l’iscrizione agli istituti privati), situazioni nelle quali da un lato il dirigente applica la norma in modo errato, dall’altro il genitore accetta che il proprio figlio subisca tali abusi, vivendo l’esclusione come un fatto ineluttabile frutto di un contesto ostile al quale non esiste possibilità di opposizione.
A quanti suona familiare??? Ogni tanto è bene ricordarci che sta a noi decidere di pretendere che la Legge Lorenzin venga effettivamente rispettata in tutti i suoi punti: seppur odiosa perché illegittimamente, incostituzionalmente e insensatamente impositiva di un trattamento invasivo sulla salute, perpetrato nel sacrificio dei più piccoli a dichiarata tutela della collettività, essa presenta tuttavia elementi di garanzia fondamentali che vanno sottolineati e fatti valere!
L’esempio della Liguria
Quale esempio della corretta applicazione di questa norma, possiamo portare il caso della Liguria. Forse gli “storici” hanno già sentito parlare de “La Via Ligure”. Correva l’estate del 2017 e la Regione Liguria, in seguito ad una virtuosa collaborazione con Comilva, ottenuta grazie alla forte richiesta di attenzione partita dalle numerosissime famiglie di libera scelta, definì con grande chiarezza ed inequivocabilmente la via per la corretta applicazione della norma appena introdotta, nel rispetto della normativa privacy ma soprattutto a tutela dei diritti dei bambini ed in virtù del buonsenso. I sindaci, gli uffici scolastici e le aziende sanitarie liguri ricevettero una direttiva chiara e univoca che stabilì un ordine nel caos che l’introduzione di tale norma stava sollevando, contribuendo tra l’altro a contenere una frattura dolorosa che nella società si stava venendo a creare (furono quei genitori ad essere definiti per primi no-vax ed i loro figli – i nostri figli – trattati come untori). La Via Ligure, definita dall’Assessorato sanità della Regione Liguria (Assessore Sonia Viale), fu riconosciuto come esempio di razionalità gestionale da parte delle istituzioni, venne indicata dal Garante sulla Privacy quale modello da seguire, fu raccolta da Comilva come una doverosa ma gradita garanzia della legalità e dell’impegno della Regione a limitare i disagi per bimbi e genitori e venne accolta dalle numerosissime famiglie come un riconoscimento dei diritti dei propri bambini a frequentare le scuole e a non essere discriminati, ricevendo dalle istituzioni il rispetto minimo che ad un bambino deve essere dato per la sua persona in uno stato che si voglia definire “di diritto”.
Quale, dunque, l’impatto della Legge Lorenzin in questi anni, dal 2017 ad oggi, in Liguria? La norma è stata applicata per lo più correttamente, grazie a tale percorso virtuoso che è stato innescato e portato avanti dalle famiglie anno dopo anno, in ogni occasione. Ciò non significa che in Liguria non si siano verificati disagi, necessità di chiarimento, colloqui con i dirigenti a inizio anno, talvolta interventi di carattere legale; e qualche esclusione, qualche asilo inespugnato, lo abbiamo avuto anche noi. Ma …i genitori sono stati particolarmente consapevoli dei diritti dei propri figli e li hanno fatti…li fanno…valere. La presenza di una squadra di referenti dell’associazione coesa, distribuita sul territorio, contattabile dalle famiglie a supporto nella comprensione e nella messa in atto dei passaggi, una squadra che ha spesso scelto insieme ai genitori – che qui sono veri e propri attivisti – di giocare in attacco verso le istituzioni, ha certamente fatto la differenza.
Lo stato dell’arte nel 2025
E qual è oggi lo stato dell’arte, in questo 2025 nel quale molte regioni e aziende sanitarie stanno tentando di porre in essere misure volte ad escludere i bambini non in regola (…che poi anche su questo, ci sarebbe molto da dire, perché l’attuazione della prassi vaccinale presenta una serie di mancanze e omissioni endemiche da parte delle aziende sanitarie e medici coinvolti, tale per cui ad essere inadempiente è proprio chi stabilisce l’inadempienza di altri)? Constatiamo il proliferare di provvedimenti regionali o della singola azienda sanitaria che stravolgono la norma, istituiscono scadenze arbitrarie per le scuole, inducono i dirigenti a perpetrare abusi, arrivando addirittura all’esclusione di bambini in corso d’anno! L’associazione e lo staff legale sono impegnati in una risposta serrata a tali circostanze, ma accade spesso che i genitori non sostengano la pressione e decidano di mollare la presa: peccato, ma è in parte comprensibile. Solo che quando accettiamo l’inaccettabile, cediamo terreno e rinunciamo ad un diritto. Un diritto oggi, uno domani …come pensare che dall’alto arrivino soluzioni se noi stessi non costruiamo il presente che i nostri figli si meritano? Come impareranno a diventare artefici del nostro presente e del loro futuro?
Anche la Regione Liguria in questo avvio di 2025, per noi caratterizzato dall’inizio di una nuova legislatura regionale, ha promanato un provvedimento recante una interpretazione errata della Legge Lorenzin. Il Decreto del Direttore Generale (della sanità) del 28-04-2025 2025 N° 3085 -
“APPROVAZIONE NUOVI INDIRIZZI REGIONALI PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DEI SERVIZI SOCIOEDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA IN MATERIA DI ASPETTI SANITARI, DI IGIENE DEGLI ALIMENTI E IGIENICO SANITARI”, che all’Allegato 1, paragrafo 1.1 regolante gli aspetti sanitari recitava “in caso di bambini non in regola questi non possono essere accolti nei servizi di che trattasi”. Ci hanno provato, insomma: da parte di qualcuno probabilmente con dolo, da parte di altri per scarsa conoscenza della materia. Non si deve credere che tutti gli apparati di funzionari siano corrotti o in malafede: spesso semplicemente non padroneggiano tutte le materie con le quali sono chiamati a confrontarsi e possono cadere nell’accettare di scrivere quella parolina in più che sovverte il significato delle cose.
Quindi noi cosa abbiamo fatto? Noi referenti liguri, con lo staff legale ed il consiglio direttivo dell’associazione, si intende. Ci siamo fatti avanti ed abbiamo semplicemente ricordato alle figure coinvolte cosa esattamente la norma dice e cosa non dice, invitando i funzionari preposti della Regione a correggere il provvedimento errato. La prima richiesta di audizione è stata inviata alla Regione il 5 maggio u.s., ad essa è seguita una verifica da parte degli uffici preposti, che hanno poi ammesso l’errore all’inizio di giugno, inviandoci il provvedimento corretto per nostra opportuna verifica. Al decreto sono state apportate le correzioni del caso, che lo rendono conforme alla Legge Lorenzin, a vantaggio di tutti: in primis i bambini con le loro famiglie, poi i dirigenti scolastici, che possono continuare a riferirsi alla corretta applicazione della norma, evitando spiacevoli fraintendimenti e comportamenti che li esporrebbero ad azioni legali da parte dei genitori (ricordiamoci che i dirigenti scolastici hanno il compito di far funzionare tutti i complessi aspetti della pedagogia e dell’amministrazione scolastica: non sono sceriffi né controllori), poi gli apparati dei funzionari, che hanno così evitato di dover rispondere ad una sequela di richieste di chiarimenti e indicazioni sintomatiche di una cattiva gestione della cosa pubblica. Invece in questo modo, giocando in attacco senza attendere timorosamente in panchina i gol e i falli degli avversari, abbiamo vinto la partita…la partita è stata vittoriosa per tutti.
Questo che cosa ci ricorda?
Che la responsabilità di accettare l’inaccettabile o costruire il presente/futuro che vogliamo spetta soltanto a noi.
Che nessuna volontà superiore può piegare la nostra consapevolezza né impedirci di mostrare la verità anche a chi non aveva avuto la capacità di vederla.
Che ogni singola azione che compiamo in piena coerenza e integrità ha il suo effetto oggi e crea le basi per il domani che vogliamo fermamente realizzare.
Con stima e gratitudine per ognuno dei compagni di questo meraviglioso percorso, buona coerenza a tutti.
Sestri Levante, 8 giugno 2025
“Credo ciò che dico, faccio ciò che credo” - Victor Hugo