15 SETTEMBRE 2025: “Rivedere l'obbligo? Non esiste – afferma perentorio il ministro Schillaci -. Non è nel programma del centrodestra e nessuno me ne ha mai parlato. Ognuno ha le sue idee ma questa cosa non è all'ordine del giorno”.
Se queste parole venissero da un politicante qualunque in un momento storico qualunque non se le filerebbe nessuno, o quasi.
Tuttavia, sono state pronunciate pochi giorni fa dal Ministro della Salute Orazio Schillaci, proprio colui che è stato al centro della querelle NITAG ... allora, caro ministro, qualcosa gliela dobbiamo proprio dire, o quantomeno chiedere.
Lei è consapevole del fatto che l’obbligo vaccinale per i bambini, imposto dalla cosiddetta Legge Lorenzin nel 2017, venne adottato quale misura di emergenza in seguito al calo delle coperture vaccinali registrato per il vaccino MPR e che tale imposizione (molto discutibile sia per motivi sanitari che giuridici) era soggetta (da norma stessa) ad una revisione periodica, atta a valutare la persistenza delle condizioni di emergenza e l’efficacia delle misure stesse?
Eh già, caro ministro: la Legge 119/2017 prevede al comma 1 ter la revisione triennale dell’efficacia e della sicurezza del vaccino MPRV e la Sentenza n. 5 della Corte Costituzionale, che confermò la validità della norma proprio in conseguenza delle motivazioni di necessità ed urgenza date dal calo delle coperture vaccinali, richiamò l’attenzione del legislatore alla sua revisione, e non soltanto per l’obbligo del vaccino MPRV ma anche per gli altri 6 vaccini obbligatori.
Perché, pur muovendosi ai limiti estremi di quello che potremo considerare ancora uno Stato di diritto, anche una norma impositiva e indiscriminata come questa non ha potuto essere applicata con rigore, utilizzando tutti i meccanismi di salvaguardia previsti per i destinatari della stessa.
Ricordiamo ancora che i destinatari di questo iniquo provvedimento (non ci stancheremo mai di affermarlo ...) sono i nostri bambini, soggetti ad un trattamento sanitario, giustificato anche da un generale “principio di solidarietà” a tutela di una altrettanto generica salute pubblica.
Ebbene, dopo ben otto anni non vi è traccia della revisione della norma alla luce dei dati epidemiologici e di farmacovigilanza (possibilmente attiva), né alcuna commissione responsabile di questa è mai intervenuta a riferire in Parlamento. Un silenzio assordante al quale fa eco il paradigma “i vaccini sono sicuri ed efficaci”.
E se questo, alla luce dei dati, non fosse così certo?
E se le modalità di gestione della farmacovigilanza non fossero idonee a rilevare l’effettivo rapporto rischio/beneficio delle vaccinazioni, come ha ampiamente dimostrato lo studio della regione Puglia (https://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato5317821.pdf)?
Probabilmente, anche in questo caso, c’è stata una “fuga di memoria” o, magari, il ministro ha altro di cui occuparsi ...
Caro ministro, le capita di ricevere qualche notizia proveniente da quel luogo talvolta preso ad esempio, in altri casi stigmatizzato, noto come Stati Uniti d’America? Ha saputo che la scorsa settimana sono stati presentati al Senato americano dal Dr Aaron Siri, sotto giuramento, gli esiti del più grande studio di coorte comparativo sulla salute dei bambini vaccinati rispetto a quelli non vaccinati? Ha letto i risultati?
Posto che risulta, a nostro modesto avviso, piuttosto allarmante pensare che non si sia degnato di consultarli (ancora più allarmante se li avesse letti e avesse deciso di non tenerne conto ...) le vogliamo venire in soccorso.
Ecco qua, i soggetti vaccinati presentano:
- +329% asma;
- +496% malattie autoimmuni;
- +453% disturbi neuroevolutivi;
- 57% dei vaccinati con almeno una malattia cronica (vs 17% dei non vaccinati).
Ha forse un’opinione su questo?
Non ritiene urgente che il Ministero che lei rappresenta, si debba attivare e prendere in seria considerazione questi dati allarmanti?
Non sarebbe, forse, doveroso farlo, se non altro come “atto dovuto”, piuttosto che esprimersi per principi generali sugli obblighi vaccinali, giusto per controbilanciare (presumibilmente) qualche personalità all’interno della maggioranza di governo che la sta incalzando con troppa insistenza su questa vicenda?
O si tratta di una mera rassicurazione dei “suoi” stakeholders, allarmati da qualche sua svista sulle nomine di un comitato che, a tutto dire, contava meno di zero?
O forse è troppo occupato a sostenere una novella narrazione epidemica, come stanno facendo da tempo i suoi amici nell’OMS o nel palcoscenico televisivo nostrano?
Lei, forse, non ritiene che i dati esposti dal Dr. Siri evidenzino una vera e propria epidemia di reazioni avverse alle vaccinazioni? Non è forse anche questa una emergenza da affrontare? Perché non si occupa e si preoccupa anche di questo?
Invece no! Ma già, non abbiamo fatto attenzione alle sue parole: in qualche modo ci ha già risposto, ... “non è nel programma di questo governo”!
Non sia mai che il suo Ministero si ponga l’obiettivo di verificare ad ampio spettro lo stato della salute pubblica, quella che lei, come i suoi predecessori, sta tutelando vaccinando a mani basse i bambini italiani, non sia mai che si ponga un ragionevole dubbio sui risultati di queste politiche sanitarie o abbia semplicemente lo scrupolo di vagliare le nuove scoperte scientifiche.
Ci scusi se ci siamo permessi di uscire dai suoi protocolli, stabiliti in modo così deciso e preciso nel “programma di governo”!
Ci siamo dimenticati – ci perdoni, abbia pazienza, soffriamo anche noi di memoria corta – che lei ha delle priorità ben precise nel suo mandato, priorità che hanno ben contraddistinto il suo impegno in questo ambito, al di là di quelle stupidaggini che sono il principio di precauzione, la medicina basata sulle prove e altre inutili perdite di tempo: lei DEVE assicurare che l’obbligo vaccinale non sia messo assolutamente in discussione, punto e basta!
Siamo Salvi! Grazie sig. ministro!